Cento chilometri quadrati a vocazione turistica
La vallata ha quasi ottomila posti letto, ma ha anche patito la crisi con calo di arrivi e presenze. Ha dato i natali a molti personaggi di fama nazionale
FALCADE-CANALE. 3027 abitanti: questa sarebbe la dimensione demografica del nuovo Comune in base ai dati attuali. 1117 sono infatti i residenti a Canale d’Agordo e 1910 a Falcade. Persone sparse su un territorio di 99 chilometri quadrati (46 Canale e 53 Falcade) per una densità abitativa di 30. 57 abitanti per chilometro quadrato che si estende dalla Valle di Garés fino alla frazione degli Zingari sotto il Passo San Pellegrino.
Una popolazione caratterizzata da un indice di vecchiaia (quante persone con più di 65 anni ci sono ogni 100 giovani fino a 14 anni) elevato (238, 6 a Canale e 270, 4 a Falcade, quello nazionale è 165, 3) e da un calo (nel 2001 Canale aveva 1234 abitanti, Falcade 2207) e che è occupata per lo più in attività ricettive (nel 2011, 45% a Canale e 49% a Falcade), nel commercio (29% e 12%) e nelle costruzioni (10% e 11%).
Seppur con attrattive diverse (su tutte a Canale il Museo di Papa Luciani e la Valle di Garés; a Falcade le piste da sci e la Piana), si tratta di due comuni a vocazione turistica (7.669 posti letto) che tuttavia hanno patito la crisi del settore: dal 2004 al 2014 sono calati sia gli arrivi (da 9311 a 7935 a Canale; da 50.424 a 41.829 a Falcade), sia le presenze (da 76.235 a 46.914 a Canale; da 391.265 a 265.095 a Falcade).
Anche la storia dei due paesi è comune. È probabile che i primi abitatori siano state popolazioni di antichi Veneti (costretti alla penetrazione alpina dalla conquista romana) e popolazioni provenienti dall’area celtica transalpina.
Diventò territorio veneziano nel corso del XV secolo, facendo parte (Regola grande della Pieve di Canale divisa in altre sei: Falcade, Sappade-Caviola, Carfon-Fregona-Fedèr, Forno di Canale, Pitiguogn-Garés, Vallada) del Soprachiusa nel Capitaniato di Agordo.
Napoleone istituì i tre Comuni (Canal, poi Forno di Canale a sottolineare l’attività metallurgica che c’era in loco, poi dal 1964 Canale d’Agordo; Sappade, poi Falcade; Vallada). Dopo la parentesi austriaca anche la Valle del Bióis votò l’annessione al Regno d’Italia nel 1866. Il 20-21 agosto 1944 fu vittima della barbarie nazifascista che causò lutti e distruzioni. Secondo molti, al di là di sfumature nelle parlate e nelle tradizioni, la valle ha in comune un particolare terreno culturale stando al numero di personaggi di alto livello che vi sono nati e che le hanno fatto meritare il nome de “La piccola valle dei grandi uomini”: fra gli altri troviamo Augusto Murer (1922-1985, scultore, Falcade), Dante Moro (1933-2009, scultore, Falcade), Padre Felice Maria Cappello (1879-1962, gesuita, Caviola, studioso di diritto, di cui è in corso il processo di beatificazione), Albino Luciani (1912-1978, papa Giovanni Paolo I, Canale), Giuseppe Zais (1709-1781, pittore paesaggista, Canale), Giovanni Marchiori (1696-1778, scultore, Caviola), Valerio Da Pos (1740-1822, “poeta contadino”, Carfon), Padre Saba De Rocco (1910-1984, superiore dei Somaschi, Canale), Paolo Zannini (1781-1843, medico e letterato, Canale), Giambattista Zannini (1790-1866, poeta, letterato, filosofo, economista, Canale), Bartolomeo Zender (1736-1825, teologo e filantropo, Sappade), don Piero Follador (1827-1871, poeta, Sappade), don Francesco Pellegrini (1826-1903, storico, Falcade).
A Canale operò anche don Antonio Della Lucia (1824-1906), l’ “apostolo del cooperativismo”, che fondò a Canale la prima latteria sociale d’Italia nel 1872).
(g. san.)
Argomenti:fusione dei comuni
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