Cento milioni dal Psr ma si teme la crisi del latte
FELTRE. Ci sono bandi per oltre cento milioni di euro appena pubblicati, di cui 21 milioni destinati alle zone montane. E ieri erano oltre cinquanta gli imprenditori agricoli feltrini che hanno voluto ascoltare le opportunità offerte dal Piano di sviluppo rurale 2014-2020, che mette sul piatto un totale di quasi un miliardo e 200 milioni, in aumento rispetto al Psr chiuso il 31 dicembre 2015. A presentare il Psr con tutte le sue ricadute, il direttore provinciale di Avepa, Flavio Zeni accompagnato da alcuni tecnici che poi sono entrati nello specifico dei diversi interventi previsti.
Il presidente dell’Unione monata feltrina, Federico Dalla Torre, ha introdotto l’appuntamento ospitato proprio nella sede dell’ente ricordando «che il pubblico non può fare da solo e le aziende agricole sono fondamentali per il mantenimento della montagna. È dura anche per il privato, ma pubblico e privato insieme possono creare sviluppo. Importante anche che gli istitui bancari siano vicino al settore agricolo».
Il pacchetto di bandi per i quali la scadenza delle domande è fissata in febbraio e in marzo mette a disposizione fondi per la formazione professionale dei giovani agricoltori e per consentire investimenti alle giovani leve. E poi un’altra fetta coinsistente è riservata a chi vuole sviluppare la produzione e la trasformazione dei prodotti che coltiva, nonché per incrementare le strutture aziendale con macchinari e attrezzatura, oppure ancora per differenziare l’attività.
Zeni ha sottolineato come da quest’anno c’è la dematerializzazione della domanda d’aiuto. Ciò significa, da una parte che non serve più inviare il faldone cartaceo; dall’altra la richiesta fatta online fa testo e se c’è qualche errore viene subito a galla. Dunque minori margini di errore per chi chiede il cofinanziamento.
Poi un problema non da poco: «In provincia di Belluno», ha aggiunto Zeni, «il 70 per cento delle aziende agricole si regge sul settore lattiero caseario e sappiamo bene che il comparto sta soffrendo parecchio. Il primo deprezzamento del latte, sceso di 2,4 centesimi ha già messo alle corde le aziende, che sono andate in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui. Poi c’èè stato un altro calo. Mi auguro che le aziende trovino le risorse per poter cofinanziare i progetti sostenuti in questo Piano di sviluppo rurale. L’aspetto positivo è che vedo tanti giovani che si affacciano all’agricoltura. Sono coraggiosi e vanno sostenuti».
Infine Zeni fa i complimenti all’Avepa: «Le domande vengono erogate in media in 39 giorni. Ce la mettiamo tutta. Questi non sono tempi italiani».(r.c.)
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