Centocinquanta stampe per studiare il Tiziano

Pieve, domani in Magnifica la presentazione della corposa collezione di incisioni Molti pezzi di pregio tra le opere acquisite a fine giugno dalla Fondazione
Le autorità sono i primi visitatori ufficiali della Mostra. La Mostra del Tiziano a Pieve di Cadore.
Le autorità sono i primi visitatori ufficiali della Mostra. La Mostra del Tiziano a Pieve di Cadore.

PIEVE DI CADORE. Centocinquanta stampe di pregio per rendere ancora più corposa la raccolta della Magnifica e per confermare Pieve come il centro di riferimento per lo studio dell’opera di Tiziano Vecellio.

È questo il significato dell’operazione portata a termine alla fine di giugno dal Centro studi Tiziano per acquisire da un collezionista e antiquario padovano la sua raccolta di stampe tizianesche, operazione che sarà presentata ufficialmente domani alle 18 in Magnifica durante un incontro con Francesca Cucchiara, Enrico Maria Dal Pozzolo, Lionello Puppi e Luigi Sapienza.

Le opere a stampa e le riproduzioni incisorie dei lavori di Tiziano Vecellio hanno sempre avuto un ruolo importante nella diffusione dell’opera dell’artista cadorino.

«Un corpus di notevole entità e prestigio», sottolineano al Centro studi illustrando la collezione messa assieme in un decennio dall’antiquario padovano, «con pezzi che vanno dalla fine del Cinquecento a tutto l’Ottocento coprendo un arco assai ampio della fortuna iconografica del maestro».

La raccolta di 150 stampe arriva così ad integrare in maniera massiccia il nucleo di incisioni tizianesche conservate nella sede della Magnifica. Rafforzando il ruolo di Pieve nello studio di Tiziano confermato anche dalla mostra in corso a Palazzo Cosmo - “Tiziano, Venezia e il papa Borgia” (fino al 6 ottobre), che punta a mettere in luce, attraverso opere di confronto e uno spettacolare e suggestivo apparato multimediale, i tanti significati storici, stilistici, iconografici di un’opera chiave del pittore come la cosiddetta Pala di Anversa: capolavoro giovanile del maestro per la prima volta prestato in Italia per gli eventi tizianeschi di quest’anno e giunto eccezionalmente nella sua terra.

I materiali al centro della presentazione di domani – organizzata nell’ambito del ricco calendario di eventi dell’Estate tizianesca - sono estremamente eterogenei e non mancano esemplari di notevole rarità come le due precoci riproduzioni cinquecentesche - l'una incisa da Martino Rota, l'altra edita dal Bertelli – dell’"Uccisione di San Pietro Martire", il capolavoro distrutto dal fuoco nella chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo a metà Ottocento o le due stampe di Valentin Lefebre (una certamente di primo stato del 1680, l'altra di secondo datata 1749) dell' "Omnia Vanitas".

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