Centocinque progetti in fase di avviamento con i Fondi di confine

Presentati agli amministratori i risultati dell’intesa 2010-18 De Menech: «Coinvolti anche i Comuni non confinanti»
BELLUNO. Belluno fa scuola. I progetti strategici - cioè quelli che non toccano solo i comuni confinanti con Trento e Bolzano o quelli contigui a questi ma aree più vaste bisognose di interventi - sono stati inseriti all’interno dell’intesa firmata a fine novembre a Roma. Un rinnovo che garantirà la continuazione di un fondo che si sta rivelando un vero e proprio forziere per le casse svuotate dell’intera provincia di Belluno.


Ieri per Roger De Menech, che presiede il comitato per il Fondo Comuni Confinanti, è stata l’occasione per fare il punto sui progetti con gli amministratori locali e per delineare le strategie future. Un tour iniziato a Roma e che continua in tutte le province interessate dal Fondo. Oltre a Belluno, Vicenza, Verona, Brescia e Sondrio. «La tappa di Belluno mi sta particolarmente a cuore» spiega il deputato pontalpino, che sottolinea come qui arrivi il 44% delle risorse complessive del fondo (il 36% per la parte destinata ai singoli comuni e il 46% per i progetti di area vasta). Ieri De Menech ha incontrato le parti sociali e le imprese, i Comuni di prima e seconda fascia e infine tutti i Comuni della provincia.


L’obiettivo è di coinvolgere sempre di più proprio i Comuni delle zone più interne: grazie alle modifiche apportate all’Intesa firmata a Roma, infatti, i progetti strategici sono stati ufficializzati. «È modus operandi che avevamo già inserito nel regolamento» spiega De Menech, «ma che in questo modo dà un indirizzo politico blindandolo anche in vista della fine legislatura». A Belluno e Sondrio i progetti di area vasta sono già realtà ma adesso «possiamo coinvolgere nelle assemblee di Comuni anche le amministrazioni delle zone interne» spiega De Menech, «senza creare nuove confinazioni come ad esempio la terza fascia». Un passo avanti per trasformare il Fondo in un motore per l’intera provincia e non solo per i comuni confinanti, che comunque continueranno ad avere la loro quota di 500 mila euro all’anno.


Per De Menech l’incontro con i sindaci è stato anche l’occasione per fare il punto su quanto fatto tra il 2010 ed oggi. A Belluno sono stati presentati 140 progetti, 92 di avviso pubblico (rivolti ai Comuni confinanti) e 48 di area vasta (che interessano i 15 Comuni confinanti e i 25 contigui). «Ma già con il Digital hub di Feltre e con Investiscuola abbiamo sperimentato progetti che vanno a vantaggio di tutta la provincia» spiega De Menech. Per quanto riguarda i progetti di avviso pubblico, il valore totale dei progetti presentati è di 138 milioni mentre per l’area vasta è di 96. Il totale porta ad una media di 2 milioni a progetto per l’area bellunese. La maggior parte degli interventi punta a migliorare o creare infrastrutture, a contrastare l’abbandono e a potenziare commercio e turismo. Due progetti sono ancora da convenzionare, 25 sono avviati e 105 sono in fase di avviamento. Otto i progetti conclusi, tutti pubblicati sul sito dedicato al Fondo Comuni Confinanti.


Tra le novità contenute nell’intesa anche alcuni cambiamenti operativi: la segreteria tecnica rimane a Trento (invece di alternarsi con Bolzano, come inizialmente previsto), rimane la contabilità speciale che unisce in una cassa comune alle due province i soldi destinati al fondo mentre il 2% del totale viene destinato alle attività di monitoraggio.


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