Centomila euro per migliorare la qualità di vita degli ammalati

Mano Amica ha avviato tre progetti con il lascito Sanvido dedicati a bimbi oncologici, cure simultanee e case di riposo



Centomila euro di lascito saranno distribuiti fra tre progetti dell’Usl Dolomiti che Mano Amica ha ispirato e che cofinanzierà. Il lascito è quello di Maria Sanvido che aveva affidato al suo curatore, Loris Paoletti, la volontà testamentaria di lasciare la somma a Mano Amica.

Una somma importante che sarà utilizzata, in quota parte, per tre percorsi: il progetto per l’assistenza oncologica dei bambini negli ospedali periferici, come quelli dell’Usl Dolomiti dove si documentano mediamente tre casi di tumore in età pediatrica ogni anno; il progetto per potenziare le cure simultanee, cioè la presa in carico precoce da parte dei medici palliativisti del paziente oncologico quando è sottoposto alla cura antitumorale, con l’obiettivo di migliorarne la qualità della vita; il progetto di estensione delle cure palliative a tutti i centri di servizio del distretto feltrino, sul modello già adottato dalle due case di riposo pilota, quella di Feltre e quella di Canal San Bovo.

«La ripartizione del fondo è finalizzata a coprire l’intero spettro della vita umana, dall’età pediatrica a quella adulta e anziana con il fine di garantire il maggior benessere possibile alle persone», ha detto il presidente di Mano Amica, Paolo Biacoli, che prepara l’assemblea di sabato e il rinnovo del direttivo. «I tre progetti sviluppati molto bene dall’Usl con il coinvolgimento degli specialisti ospedalieri coinvolti, a partire dal direttore pediatra Stefano Marzini, e con il collegamento con lo Iov e con l’hospice Città della Speranza, si avvalgono del pieno supporto, non solo finanziario, di Mano Amica».

Si chiamava Maria Sanvido la generosa donatrice che si è spenta nel 2017 a 101 anni. Nel suo vissuto c’è la tragedia della morte dell’unico figlio, Alberico. Da qui è maturata la volontà di lasciare tutti i suoi averi alle persone sofferenti.

In primis i bimbi. Sono infatti mediamente tre le nuove diagnosi annue di patologia tumorale in età pediatrica, nell’ambito del territorio Usl Dolomiti. Il progetto Usl, finanziato da Mano Amica, ha durata biennale e consiste nella specializzazione del personale in organico per migliorare la gestione del bambino malato. Il vantaggio è quello di evitare trasferte ai centri di riferimento Hub, come Padova e Verona, ove questo sia possibile e garantire cure a consigli adeguati sovrapponibili a quelli delle cliniche.

Oltre a garantire un infermiere in più, dedicato solo a questi pazienti, il proposito è quello di acquistare un software per la gestione condivisa del piccolo paziente fra i centri di riferimento e il centro periferico, e di promuovere l’assistenza domiciliare nel caso in cui il bambino non possa andare in ospedale. Referente è la pediatra Giulia Pecoraro.

Con il lascito Sanvido e cofinanziamento del sodalizio, sarà quindi estesa a tutte le case di riposo la sperimentazione di formare il personale dei centri di servizio alle cure palliative a favore degli anziani ospiti. «Sono coinvolti più specialisti ospedalieri, dai nefrologi ai pneumologi o ai cardiologi, a seconda delle patologie terminali degli anziani», sottolinea il presidente Biacoli, «e si favorisce una collaborazione fra operatori e familiari. Mano Amica ha inoltrato richiesta di contributo alla Fondazione Cariverona, circa 130 mila euro, per poter allestire nelle case di riposo un luogo raccolto e intimo per il fine vita». —


 

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