«Centrale a biomasse disastrosa, ha portato solo un mare di costi»

A Domegge la minoranza dei 5 Stelle torna a criticare la scelta a due anni dall’attivazione. Il sindaco Fedon: «I nostri dati dicono l’opposto, risponderemo in consiglio a tutte le contestazioni»

DOMEGGE. In concomitanza con la fine del secondo esercizio di produzione, il Movimento 5 Stelle torna ad attaccare l’amministrazione comunale sul funzionamento della centrale a cippato di Domegge.

Archiviato il primo anno di attività che, stando alle indicazioni, doveva servire come base di partenza su cui effettuare successive valutazioni, la minoranza fa le pulci anche al secondo presentando un’interrogazione in cui si richiede al sindaco Lino Paolo Fedon una disamina, carte alla mano, dei vantaggi che la centrale biomasse ha portato al territorio sia dal punto di vista economico che ambientale. «Nel frattempo i costi sono più che raddoppiati», tuona il capogruppo di minoranza pentastellato, Adriano Marengon, «siamo passati da 16.300 euro a 34mila senza dimenticare la manutenzione che incide sulla spesa per un ulteriore 18%. Il tutto senza dimenticare che il prodotto offerto dalla centrale si è confermato insufficiente, tanto è vero che i residenti di Domegge sono stati costretti ad integrare il calore prodotto dalla centrale ricorrendo alle stufette elettriche. È assurdo che un Comune abbia impiegato 890mila euro per investire su un business in costante perdita; quei soldi potevano essere impiegati altrove».

La vicenda della centrale a biomasse rappresenta un vero e proprio cavallo di battaglia dell’attuale minoranza in consiglio comunale: l’avversione all’opera si manifestò già nel 2014 quando, attraverso il programma 6.000 campanili, il comune di Domegge ottenne 890mila euro da destinare alla trasformazione energetica del comparto di fabbricati comunali. «Ci siamo opposti immediatamente a quell’opera e oggi, dopo due anni di lavorazione, i dati ci danno ragione», prosegue Marengon, «nel primo anno il cippato consumato ammontava a 1.012 metri cubi, nel secondo a 944. Un calo che però non si è tradotto in minor spesa complessiva. Se teniamo presente che lo studio di progettazione aveva preventivato un consumo medio di 600 metri cubi di cippato ad esercizio, oggi ci ritroviamo con un consumo superiore al preventivato del 157%».

Della vicenda si parlerà in consiglio comunale dopo le ferie estive, ma il clima di preannuncia già incandescente. «Chiederemo al sindaco di spiegarci cosa intende fare per rimediare a questa situazione ed a quali servizi dovranno rinunciare i cittadini per far fronte alle maggiori spese sostenute. Chiederemo inoltre spiegazioni del contributo erogato dal Bim per il cippato di cui non vi è traccia». «I dati in nostro possesso sono diametralmente opposti a quelli annunciati dalla minoranza, per noi il risparmio c’è e questo mi basta per pensare che la centrale sia stata un buon investimento per il paese», replica a stretto giro di posta il sindaco Lino Paolo Fedon, aggiungendo che «risponderemo all’interrogazione al primo consiglio utile senza alcun problema».

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