Centrali Enel: rivolta contro la derivazione sul Boite

L’idea è di costruire un’opera di presa a Zuel di Cortina, con un’ulteriore vasca di carico a Villanova di Borca con la restituzione dell’acqua a Vodo. A Borca e a Vodo verrebbero costruite anche le due centrali. Ma i sindaci si mobilitano
VALLE DEL BOITE.
San Vito, Borca e Vodo contro la realizzazione del progetto di Enel ed En&En di una derivazione d’acqua dal torrente Boite per alimentare due centrali idroelettriche. L’idea è di costruire un’opera di presa a Zuel di Cortina, con un’ulteriore vasca di carico a Villanova di Borca con la restituzione dell’acqua a Vodo.

A Borca e a Vodo verrebbero costruite anche le due centrali.

Mercoledì sera, i sindaci Andrea Fiori, per San Vito, Bortolo Sala, per Borca e Gianluca Masolo, per Vodo si sono riuniti con il presidente della Comunità Montana della Valle del Boite, Vittore De Sandre.

Gli amministratori locali ritengono «estremamente scorretto che un progetto di tale portata venga prodotto senza interpellare preliminarmente, in nessuna forma, gli enti territoriali ed amministrativi interessati», ossia i Comuni, la Cm, le Regole tra l’altro proprietarie dei terreni su cui insiste parte del progetto, i bacini di pesca, e che il progetto venga invece calato dall’alto sul territorio senza alcun beneficio per le popolazioni.

«Entrando nel merito del progetto», scrivono in una nota congiunta, «esso risulta evidentemente troppo invasivo per il nostro territorio e causa di sicure ripercussioni negative per l’ambiente e per il turismo della nostra valle. Si prevede infatti di prelevare dal Boite fino a 12.500 litri d’acqua al secondo, riducendo di fatto il torrente, che contraddistingue da secoli il nostro paesaggio e che dà il nome alla nostra valle, ad un ridicolo rivolo. Dai dati in nostro possesso si tratta di un’opera dal costo di oltre 120 milioni di euro, con entrate annuali dalla vendita di energia per almeno 20 milioni».

«Siamo di fronte ad autentici speculatori», attaccano i sindaci, «che usano il nostro territorio a loro piacimento e non lasciano qui nulla se non un enorme danno ambientale. Contrasteremo pertanto con fermezza il progetto, rimanendo al contempo favorevoli ad opere meno impattanti, più rispettose del territorio e che producano ricadute economiche per la nostra gente come quelle, ad esempio, portate avanti dalla Cm e dalle Regole di San Vito e Borca».

«E’ assurdo», spiega ancora Fiori, «che ci sia gente che possa venire da non si sa dove e deturpare il nostro territorio. Siamo pronti a qualsiasi tipo di lotta. Non esiste che non vengano interpellate le amministrazioni locali. Il fiume deve continuare ad avere la sua acqua. A breve interpelleremo della cosa anche la Provincia affinché ci aiuti nella nostra battaglia. Non si può permettere che l’acqua del Boite venga prelevata quasi interamente per arricchire delle società elettriche. Noi siamo favorevoli», conclude Fiori, «a progetti più limitati. Dal confine tra Cortina e San Vito, sul territorio sanvitese, è previsto il quasi totale prosciugamento di un fiume che è invece il simbolo della bellezza del nostro paesaggio, attrattiva unica nel suo genere».

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