Centralina ancora ferma il Comune apre la causa

ROCCA PIETORE. I generatori guasti sono stati rimossi, ma la centralina non tornerà in funzione prima di metà agosto. È dalla seconda metà di ottobre che le turbine della centralina idroelettrica comunale di Rocca Pietore non producono energia. Il 16 e il 29 ottobre, dopo appena due anni e mezzo dall'entrata in funzione, i due generatori hanno deciso di fermarsi.
A febbraio il Comune di Rocca Pietore ha affidato l'incarico per la fornitura di due nuovi generatori alla ditta Marelli Motori Inspired Solutions di Arzignano (Vi) per una spesa complessiva di 179.340 euro. In questi giorni le macchine guaste sono state rimosse e a un'altra ditta, la Pagan Elettromeccanica srl di Malcontenta (Ve), è stato dato l'incarico di esaminarli. Anche in questo caso, per ora, a pagare è il Comune guidato dal sindaco Andrea De Bernardin. Tra trasporto, controlli elettrici e relazione tecnica finale l'ente dovrà sborsare 2.070 euro. La relazione tecnica sarà importante per capire che cosa è successo e di chi sono le responsabilità del guasto. La Pagan Elettromeccanica è infatti stata indicata concordemente dalle parti in causa (compreso il Ctu nominato dal tribunale) come possibile affidataria delle lavorazioni.
Già, perché la questione è finita davanti al Tar Veneto che dovrà esprimersi sulle responsabilità e in definitiva su chi dovrà sborsare i soldi, sia quelli per la sostituzione dei generatori, sia quelli venuti meno per la mancata produzione della centralina. «La vicenda giudiziaria - spiega il sindaco De Bernardin - nasce non per volontà del Comune, ma della ditta che ha costruito la centralina nel 2012. Tale ditta (Polese Spa e Lumiei Impianti srl sono rispettivamente la società appaltatrice e subappaltatrice dei lavori, ndr) ha vinto l'appalto con un ribasso importante del 20% e ha realizzato l'opera quasi nei tempi previsti. Successivamente ha posto al Comune una serie di riserve relative a difficoltà e problematiche riscontrate in fase di costruzione che, a suo giudizio, non erano preventivate nel progetto. E ha chiesto un risarcimento di 350 mila euro».
Il Comune ha risposto di non essere affatto d'accordo con le osservazioni della ditta. Tuttavia, dopo l'apertura della causa, i due generatori hanno smesso di funzionare. A questo punto è stato il Comune (supportato dall'avvocato Enrico Gaz) a volerci vedere chiaro sulle responsabilità di tale avaria, appena due anni e mezzo dopo l'entrata in funzione. «Abbiamo ritenuto doveroso segnalare al tribunale la situazione - dice De Bernardin - la giustizia farà il suo corso anche se è difficile stabilirne i tempi. Intanto i due generatori sono stati smontati. Entro metà agosto spero verranno installati quelli nuovi per la cui costruzione ci sono volute molte settimane in quanto sono su misura. Così la centralina potrà entrare nuovamente in funzione».
Questa è la necessità più impellente per il Comune. Negli ultimi due anni la centralina ha garantito un milione e 400 mila euro alle casse dell'ente. Se è vero che quest'inverno essa avrebbe lavorato poco, è presumibile che in primavera l'attività sarebbe invece aumentata.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi