Centralina, i cittadini di Canale pagano il ricorso

Il comitato ha già raccolto 7 mila euro contro l’impianto sul torrente Liera

CANALE D’AGORDO. C’è chi sull’acqua vuole speculare e chi è disposto a rimetterci di tasca propria per difenderla. A Canale d’Agordo si incontrano entrambe queste visioni del mondo. Contro la volontà della società Dolomiti Derivazioni srl, cui Regione e Provincia hanno dato la concessione, di realizzare una centralina idroelettrica sul torrente Liera (dove ce n’è già una), il comitato di Cittadini per il territorio - coordinato da Giulia Fiocco - ha presentato ricorso al Tribunale superiore delle acque pubbliche (come il Comune di Canale).

Lo ha fatto raccogliendo già settemila euro tra i cittadini di Canale e della Valle del Biois che ha poi provveduto a versare al legale come acconto. La raccolta, però, continua perché servono ben 10.400 euro.

Oltre al passo legale, il Comitato ne ha fatti anche altri. Nell’incontro del 1° febbraio, organizzato proprio sul tema della centralina, erano emersi alcuni argomenti. In primis quello degli usi civici. «Sia il progetto di Dolomiti Derivazioni che quello del Comune (presentato in concorrenza, ma scartato, ndr)», spiega il Comitato, «prevedono il passaggio delle condotte su mappali vincolati da uso civico: nessuno scavo è possibile, neppure per pochi metri, senza una preventiva sdemanializzazione degli usi civici, una procedura che deve essere messa in moto dal Comune, la cui resistenza può effettivamente bloccare tutto: un’azione che richiede coraggio, ma che un sindaco motivato, deciso, sostenuto dai suoi cittadini, potrebbe intraprendere».

Il comitato dice inoltre che l’articolo 142 del decreto legislativo 42/2004 inserisce tra le aree tutelate per legge “le zone gravate da usi civici” e i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli appositi elenchi e “le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna”.

«Il torrente Liera», dice pertanto il Comitato, «fa parte, come abbiamo verificato, dell’elenco degli "idronimi interessati dal vincolo paesaggistico" e dunque, per quanto riguarda la Valle di Gares, risultano tutelati per legge non soltanto i mappali di uso civico in destra e in sinistra orografica ma anche la Liera stessa che scorre nel mezzo. Ciò non vale nulla?».

Il Comitato inoltre pone l’accento su altre due questioni: gli accordi economici tra i Comuni e i costruttori di centraline che possono essere misconosciuti dai secondi, come dimostra il caso della centralina tra Falcade e Canale; l’acquedotto: «Chi potrebbe sostenere, senza timore di smentita», conclude, «che il prelievo dell’acqua della Liera sia privo di conseguenze per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico della comunità?».

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