Centralina sul Maè, il sindaco è battagliero

Venerdì il sopralluogo sul torrente, De Pellegrin: «Non tollereremo ulteriori impianti sul territorio»

BELLUNO. «Non tollereremo ulteriori impianti idroelettrici sul nostro territorio». Il sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin annuncia battaglia contro la centralina idroelettrica sul Maè progettata dalla Dolomiti derivazioni di Ospitale. Venerdì è in programma il sopralluogo del gruppo istruttorio del comitato tecnico regionale Via per verificare se assoggettare alla procedura di Valutazione di impatto ambientale il progetto.

La Soprintendenza ai beni archeologici, belle arti e paesaggio si è già espressa in merito, ritenendo (la nota è del 6 dicembre 2017) che «l’intervento abbia effetti tali da rendere necessario l’espletamento della procedura di Via, al fine di ottenere maggiori approfondimenti progettuali in relazione alla sofferenza degli ecosistemi presenti, conseguentemente alla rilevante diminuzione delle portate naturali presenti in alveo, oltre che all’aspetto estetico e paesaggistico per la diminuzione della quantità di acqua fluente nel corpo idrico, tra l’altro in un’area a vocazione turistica interessata da forte presenza antropica e visibilità». A seguito del sopralluogo di venerdì, convocato per le 10.30 con appuntamento davanti al municipio di Val di Zoldo, si esprimerà anche il comitato tecnico regionale.

Dolomiti derivazioni ha già ottenuto la concessione a derivare dal Maè: gliel’ha rilasciata la Provincia nel 2016. Contro quel provvedimento il Comune ha fatto ricorso al Tribunale superiore delle acque pubbliche, si attende la sentenza. Nel frattempo, però, Dolomiti derivazioni ha presentato il progetto per la costruzione di una centralina idroelettrica. L’impianto sarebbe posizionato fra Mareson e Pianaz e prevede la captazione a quota 1321,80 metri e il rilascio dell’acqua nel torrente a 1244 metri. La condotta sarà interrata al di sotto della viabilità esistente, la centrale invece è stata progettata in destra idrografica, vicino alla località Pianaz.

Il salto idraulico di concessione sfruttabile è di 77,33 metri, la portata massima derivabile è di 1.250 litri/secondo, quella minima di 125 litri/secondo (portata media 467 l/s). L’impianto avrà potenza nominale di 354,3 kW e si stima produrrà all’anno 2.468 megaWattora.

«Sul mio territorio non si viene a fare speculazioni», tuona il sindaco De Pellegrin. «Qui il tema è politico: queste zone, come molte altre nella nostra provincia, hanno una valenza paesaggistica enorme e non si possono tollerare ulteriori impianti sui corsi d’acqua. Che queste società vadano a fare i loro affari da un’altra parte». Si annuncia un sopralluogo elettrico. (a.f.)

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