Centralina sul Piave a Ponte: carte lacunose, la Regione rispedisce tutto indietro

Venezia fa le pulci alla documentazione della ditta altoatesina. Sugli elaborati progettuali mancano addirittura timbro e firma della società
Una veduta della centralina idroelettrica inaugurata ieri pomeriggio a Santa Giustina
Una veduta della centralina idroelettrica inaugurata ieri pomeriggio a Santa Giustina

PONTE NELLE ALPI. Il progetto di centralina sul Piave ha una “falla” nella documentazione. E mancano anche le firme della società proponente. E la Regione avverte: «O integrate entro 30 giorni oppure si archivia». Così Venezia: «L'istanza presenta delle incongruità relativamente al titolo del progetto e ai comuni di localizzazione dichiarati; gli elaborati progettuali mancano del timbro e della firma della società proponente».

Questo quanto si legge in una lettera del 15 maggio che la Regione ha inviato alla ditta Reggelbergbau Srl di Nova Ponente e, per conoscenza, a Comune di Ponte, Provincia, Arpav e Genio civile. Una lettera in cui da Venezia - dall'area tutela e sviluppo del territorio, direzione commissioni valutazioni - si chiede il perfezionamento della documentazione relativa alla richiesta di concessione di derivazione d'acqua pubblica a uso idroelettrico del Piave presentata dalla società di Bolzano: per Ponte nelle Alpi, nello specifico, la Reggelbergbau ha presentato istanza per la realizzazione di una centralina a La Nà, in località Santa Caterina. Ma ha fatto domanda anche per la creazione di un impianto sotto il Ponte della Vittoria, a Belluno, e a Praloran, in Comune di Limana.

«Le richieste fatte dalla Regione in merito alle incongruità che sono state rilevate dimostrano come la Reggelbergbau stia gestendo la questione», commenta il sindaco, Paolo Vendramini. «In buona sostanza, sembra che non si conoscano esattamente i luoghi in cui si vuole andare a operare. Nel presentare la domanda c'è stata estrema superficialità e non mancano gli errori nelle localizzazioni. Ma anche sviste grossolane, come l'assenza della firma della società stessa. Questo ci dà man forte per continuare la nostra battaglia e dire ancora una volta “no” alla costruzione di questa centralina. Lo stesso continuiamo a fare in merito al progetto presentato dalla Laut Srl di Padova per l'impianto a Cadola».

Sempre parlando della Reggelbergbau, la notizia della scorsa settimana era che la società, dopo lo stop imposto per adeguare la documentazione alle norme in materia, stava proseguendo il suo iter. Tanto che per fine giugno è previsto un sopralluogo con i tecnici ai siti dove dovrebbe sorgere la centralina. Ora sta però di fatto che, almeno per Ponte, la Regione fissa dei precisi paletti: «Fin tanto che non sarà adempiuto il perfezionamento della documentazione», si legge ancora nella lettera, «non sarà possibile dare avvio al procedimento di verifica. Si ricorda, da ultimo, che qualora non si ottemperi entro il termine di 30 giorni dalla ricezione della presente, la domanda si intenderà decaduta e l'istruttoria verrà archiviata per carenza documentale».

 

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