Centralina sullo Stizzon, Seren del Grappa dice no
Dolomiti Derivazioni avvia la procedura di Via per l’impianto, il Comune preannuncia battaglia
SEREN DEL GRAPPA. Il Comune di Seren del Grappa darà battaglia per non intubare l’acqua dello Stizzon per la produzione di energia elettrica. Sul torrente pende infatti una domanda di derivazione idrica a fini idroelettrici presentata dalla Dolomiti Derivazioni di Ospitale e l’amministrazione conferma il suo parere negativo al progetto, di cui si parla da anni. «Non ci sono i presupposti», ribadisce il sindaco Dario Scopel, intervenendo sulla richiesta di avvio della procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) presentata alla Regione dall’azienda di Valentino Vascellari, che ha depositato il progetto dell’impianto messo a punto dallo studio Zollet ingegneria di Santa Giustina. La stessa Dolomiti Derivazioni ha in corso la procedura di Via per un impianto a Val di Zoldo sul torrente Cervegana.
«Vogliamo anzitutto rassicurare i cittadini che ci hanno contattato in questi giorni, ribadendo qual è la posizione del Comune di Seren, peraltro già espressa nel 2013 in sede di commissione tecnica regionale, con parere negativo», sgombera il campo da dubbi il sindaco Dario Scopel, titolare anche della delega ai Lavori pubblici. «In quella sede», continua il primo cittadino, «sottolineavamo come, viste le peculiarità idrogeologiche del sito in questione, fosse indispensabile una campagna almeno triennale di misurazioni perché i dati utilizzati per le analisi erano del torrente Sonna».
Nello stesso parere si sottolineava inoltre come l’opera di presa nel progetto della nuova centralina sia posta a 660 metri, circa 115 metri al di sopra della presa dell’acquedotto comunale “sorgente Lavazzè”, con l’impossibilità di escludere, allo stato dell’arte, il depotenziamento della capacità della stessa sorgente Lavazzè. Questo significa, sottolinea il sindaco Scopel, che in futuro potrebbe così essere compromessa la piena funzionalità dell’acquedotto che serve i comuni di Seren e di Feltre (si parla di circa 20 mila cittadini).
Il sindaco serenese non tralascia nemmeno gli aspetti di tipo strettamente ambientale, «come il fatto che tutte le opere previste nel progetto ricadono in area Sic-Zps del Massiccio del Grappa, da poco riconosciuto come elemento centrale della Riserva di Biosfera Mab Unesco». Da non trascurare poi la difesa idrogeologica del territorio. Intatti, «l’opera di presa andrebbe a posizionarsi a lato di un versante molto alto», sottolinea Dario Scopel, «con la possibile creazione di elementi di instabilità idrogeologici potenzialmente critici».
Il sindaco di Seren tiene a precisare infine i contorni della contrarietà espressa dall’amministrazione al progetto sullo Stizzon: «Voglio chiarire che, personalmente, sono generalmente a favore dell’installazione di nuove centraline idroelettriche, perché energia pulita, purché siano gestite da un ente pubblico territoriale (a benefico quindi della collettività) e l’iniziativa risulti sostenibile a livello ambientale», afferma. «Come documentato, riteniamo però che questo progetto non dia alla comunità serenese e al territorio le garanzie necessarie per poter procedere: per questo il nostro parere era e resta negativo», conclude Scopel.
La procedura di Via prevede che l’azienda proponente presenti pubblicamente alla popolazione il progetto. L’incontro non è stato ancora annunciato ma gli atti depositati finora sono consultabili sul sito della Regione.
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