Centralini intasati da chi guida le automobili altrui

Cittadini in cerca di informazioni per sapere se devono aggiornare i libretti di circolazione delle vetture
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Telefoni della Motorizzazione civile presi d’assalto dai cittadini. La gente chiede lumi sulla nuova norma, in vigore da lunedì, che impone che chi guida per più di 30 giorni un’auto intestata a un diverso proprietario debba annotare il proprio nome sul libretto di circolazione, pena una sanzione da 705 euro e il ritiro della carta di circolazione. L’obiettivo è quello di limitare le truffe, individuare meglio i responsabili di incidenti e infrazioni e aggiornare i registri automobilistici.

«Da un paio di giorni, da quando cioè si è sparsa la notizia, i nostri telefoni squillano continuamente», fanno sapere dalla Motorizzazione bellunese. «Gli automobilisti sono preoccupati di prendere una multa, se dovessero mettersi alla guida di un’auto altrui. Da parte nostra stiamo cercando di tranquillizzare gli animi, perché la norma non è così traumatica come viene intesa comunemente».

La circolare, infatti, esclude tutte le situazioni in cui tra proprietario del veicolo e chi ne dispone ci sia un rapporto di parentela o di convivenza. Quindi non riguarda, per esempio, il figlio che guida la vettura del padre o situazioni similari. La circolare, infatti, è pensata principalmente per i professionisti che utilizzano quotidianamente le auto aziendali. Tra le categorie incluse ci sono, le società di autonoleggio e i veicoli in comodato. «L’obbligo non si estende a chi è iscritto all’Albo autotrasporti, ai taxi, ai noleggi con conducente e agli autobus», dicono dalla Motorizzazione, da dove precisano che non è contemplata la retroattività della norma, ovvero mezzi presi in prestito dal 3 novembre. «La preoccupazione delle persone è di prendere una multa se dovessero trovarsi alla guida dell’auto di un amico o di un parente», dicono da via Safforze.

«Non dimentichiamo comunque che, in base all’articolo 1803 del codice civile», dicono ancora dalla Motorizzazione, «il contratto di comodato può essere scritto, ma anche orale e non impone vincoli di forma». In poche parole, l’automobilista, se fermato per un controllo dalle forze di polizia, non è tenuto a presentare alcun documento che attesti il motivo e il tempo di utilizzo di un mezzo. Insomma, una situazione ingarbugliata, che rischia di trasformarsi in un buco nell’acqua, vedendo svanire la propria carica deterrente, come dice lo stesso comandante della polizia stradale, Ameglio Menguzzo: «Naturalmente non sarà facile accertare le condizioni di utilizzo, ma la norma comunque è finalizzata all’aggiornamento degli archivi automobilistici. Riguarda soprattutto le società di noleggio o le ditte che prestano le vetture ai loro dipendenti, non tanto i privati che si scambiano i mezzi tra loro».

Comunque sia, da lunedì coloro che non sono esenti saranno costretti a rivolgersi alla Motorizzazione per far annotando sul libretto di circolazione il nome di chi utilizza il veicolo altrui per più di 30 giorni. Per sostituire il nome e aggiornare la carta di circolazione si dovranno versare 25 euro, 16 di imposta di bollo e 9 di diritti di motorizzazione.

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