Centro hard a Belluno: anche 20 clienti al giorno

L’inchiesta della squadra mobile della polizia tira le fila di un’attività che fruttava dai 15mila ai 18mila euro al mese

BELLUNO. Dai quindici ai venti clienti al giorno per un “incasso” dai 15mila ai 18mila euro e oltre ogni mese. Queste le stime degli investigatori della squadra mobile di Belluno che ha posto i sigilli al Centro benessere Tuina di piazza De Luca e arrestato la sua titolare, una manager cinese poco più che trentenne che da un annetto risiedeva in provincia.

L’accusa per Qing Zen è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione (l’inchiesta è nelle mani del pubblico ministero Simone Marcon) ai danni di alcune persone che erano state impiegate nel Centro benessere: da tre a cinque collaboranti.

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Molti invece i clienti che usufruivano delle prestazioni a luci rosse nei locali del Centro Tuina dove, almeno stando agli accertamenti, il via vai non era passato inosservato nel quartiere. Il Centro massaggi è parte di un condominio circondato da altri condomini nella piazza dietro via Vittorio Veneto: impossibile non notare un certo via vai dal locale che stava aperto dalle 10 alle 22 (almeno secondo gli orari “ufficiali” indicati).

Clienti anche bellunesi frequentavano il centro, ma la polizia ha verificato che i contatti erano da tutto il Veneto e un po’ di tutti i tipi e di tutte le tasche: a giudicare dall’attività predominante ritenuta illegale, erano poi pochi quelli che effettivamente andavano al centro per le pratiche Tunia legate alla medicina cinese e ai suoi benefici.

Base a Belluno, interessi nel Trevigiano, mire espansionistiche a Venezia dove l’arrestata aveva in animo di acquistare anche altri immobili: la titolare cinese aveva interessi anche in altre località della regione.

Contestualmente all’apposizione dei sigilli da parte della polizia, martedì mattina, gli uomini della Mobile hanno proceduto anche ad effettuare sequestri di denaro: contante e depositi in conto corrente in alcuni istituti di credito del Trevigiano, nel capoluogo in particolare, dove si pensa che siano transitati gli incassi dell’attività hard al centro benessere di piazza De Luca.

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Sigilli anche all’auto nuova, una monovolume.

La donna è finita in carcere alla Giudecca e nei prossimi giorni dovrà comparire davanti al giudice per le indagini preliminari nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia.

Nel frattempo la squadra mobile diretta da Maurizio Miscioscia sta svolgendo gli accertamenti su quanto sequestrato, computer compreso. Probabile anche che siano sentiti come testimoni le persone che sono passate per il Centro e hanno usufruito delle sue prestazioni.
 

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