Centro storico di Feltre senza auto: ci sono già settanta firme
FELTRE. Da una parte i cento commercianti contrari alla chiusura del centro al traffico e rappresentati dall'Ascom feltrina, dall’altra un altro fronte, di cui ancora poco si parla, che alla pedonalizzazione ci crede per davvero. E non soltanto della parte bassa del centro di Feltre, ma anche del centro storico, per una rivoluzione totale della viabilità. Sono altri commercianti e residenti, non soltanto della cittadella, che in modo forse un po’ provocatorio hanno trasformato una bozza di richieste da inviare all’amministrazione in una petizione a favore della pedonalizzazione.
Che sia totale, però. Partita due settimane fa, sono già state raccolte una settantina di firme. E senza nemmeno doversi fare troppa pubblicità. È bastato il passaparola, senza fare la fatica di girare di persona negozio per negozio, bar per bar. «Saremmo più felici di avere una soluzione definitiva al problema del traffico in centro, non un compromesso come questo», lamenta Christian Minotto della sartoria e negozio Seconda Pelle, «qui serve la pedonalizzazione totale che comprenda anche il centro storico. E se proprio non possiamo chiudere fino a piazza Maggiore, almeno arriviamo fino a via Salita del Corno, o almeno via Torresino da Corte» propone l’artigiano delle stoffe. «Viviamo da troppo tempo nell’utopia di una Feltre città turistica, ma la verità è che siamo divisi in due fazioni contrapposte, anche fisicamente. Così non potrà mai funzionare. Le difficoltà di certi esercizi commerciali, anche della cittadella, c’erano da prima della pedonalizzazione. È da gennaio che la città è ferma. Allora preoccupiamoci di rilanciare il commercio, assieme alla parte vecchia. Perché è un dato di fatto che per i turisti il centro è nella parte bassa della città, e non qui».
La raccolta firme, per ora informale, porta con sé una serie di idee e richieste precise: come l’aspettativa di un cambiamento vero per la cittadella, l’organizzazione di iniziative di richiamo a stampo privato, l’abolizione totale delle auto, salvo residenti e autorizzati, la posa di arredi urbani anche nella parte vecchia. «A noi non è cambiato molto», ammette Luca Vettorata dell’Osteria Mezzaterra, «però è evidente l’aumento di traffico dentro le mura. Lavoriamo in un centro storico morto e non vediamo la prospettiva di volerlo rilanciare davvero. Ci sentiamo abbandonati».
Vettorata è sfiduciato, «perché il feltrino medio è pigro e sarà difficile cambiarlo». Flavio Marchiotto delle Scudelete, dove si può firmare uno dei fogli della petizione, aggiunge: «Se avessero chiuso al traffico dal giorno dopo le elezioni sarei stato più contento. Visto che il problema sembra essere la presenza degli uffici comunali sul Colle, spero che l’amministrazione stia considerando seriamente l’ipotesi di spostarli alle caserme Zannettelli, per chiudere finalmente anche la cittadella alle auto». Le firme saranno consegnate presto al Comune, all’insegna che tutte le firme sono di serie A.
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