Centro wellness Arabba, ci pensa Feltre
LIVINALLONGO . Gli uffici comunali sono oberati di lavoro e il progetto del nuovo centro wellness ad Arabba sarà gestito a Feltre.
L’amministrazione Grones ha infatti delegato all’Unione montana feltrina il ruolo di ente attuatore ed il compito di svolgere tutte le attività legate alle azioni del progetto.
Non sarà dunque il Comune di Livinallongo in prima persona a gestire tutto l’iter per la realizzazione del nuovo centro wellness di Arabba, finanziato con il Fondo per i comuni di confine. La decisione è stata confermata nei giorni scorsi con una delibera approvata dall’esecutivo guidato dal sindaco Leandro Grones.
L’iniziativa promossa dall’attuale amministrazione comunale per essere finanziata con il Fondo dei comuni confinanti nell’ambito del Programma dei progetti strategici della provincia di Belluno, è già stata approvata nel novembre dello scorso anno dal comitato paritetico per la gestione dell’intesa.
Il progetto, dal costo complessivo di 6 milioni di euro, sarà finanziato dal Fondo con 5 milioni 340 mila dal euro. La nuova struttura sorgerà su un terreno di proprietà comunale, già individuato dall’amministrazione, nella zona vicino al campo di hockey e della piazzola per i camper di Arabba.
Nella struttura dovrebbero trovare posto un’area wellness, una piccola piscina, un centro benessere, una spa ed un piccolo ristorante.
Un progetto ambizioso ma impegnativo e complesso da seguire per gli uffici comunali se si fossero trovati a dover gestire il ruolo di soggetto attuatore, che dovrebbe portare avanti le diverse fasi burocratiche.
A cominciare da quelle di attivazione delle procedure di scelta delle modalità di realizzazione dei lavori del progetto, per passare alla gestione dei rapporti tecnico – amministrativi con la Provincia di Belluno e con le strutture del Fondo dei comuni di confine fino a tutta l’attività di rendicontazione.
Gli uffici comunali di Livinallongo, fa notare la giunta, sono già oberati da carichi di lavoro già molto importanti per l’apparato organizzativo dell’ente, sia a causa dei numerosi progetti ed opere pubbliche già avviate, anche queste in gran parte finanziate dal Fondo dei comuni di confine, come ad esempio il recupero di Malga Castello, sia per tutte le altre incombenze ordinarie.
Per questo l’amministrazione ha deciso di delegare il tutto all’Unione montana feltrina, che ha già attivo un servizio per il Coordinamento dei Fondi comuni confinanti, con personale e strumenti adeguati.
Il Comune di Livinallongo resterà comunque soggetto beneficiario del progetto, considerato che l’opera sarà realizzata su terreno di proprietà comunale. Per il servizio svolto, all’Unione montana feltrina andrà il 4, 1% del contributo concesso, pari a 218 mila euro. Lorenzo Soratroi
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi