Centrodestra allo sbando i moderati in cerca di casa
BELLUNO. Fuggi fuggi generale. Ma per andare dove? Le elezioni sono state un banco di prova per i partiti bellunesi ed in particolare per il centrodestra, se possibile ancora più frammentato rispetto al passato. Se la scissione Forza Italia-Nuovo Centrodestra aveva dato un duro colpo ai moderati del Popolo delle Libertà, le ultime elezioni regionali rischiano di essere uno scoglio difficile da superare.
Forza Italia nel caos. La recente uscita di Lorenzo Bortoluzzi si aggiunge a quella di Fabio Da Re di poche settimane fa. L’obiettivo dichiarato sono le elezioni a Belluno del 2017 ma l’ex capogruppo del Pdl ai tempi della giunta Prade non ha nascosto il suo disappunto per le vicende giudiziarie che hanno coinvolto esponenti di punta del Pdl. Un partito che, un tempo, governava il veneto a suon di presidenti di Regione e assessori con portafoglio. Oggi il partito conta tre consiglieri a palazzo Ferro-Fini mentre in giunta, secondo i bene informati, ci sarà solo un assessore.
Politica e amministrazione. Sempre più civici, sempre meno politici. Un po’ a causa di impegni amministrativi che si sono fatti nel tempo più pressanti, un po’ perché la struttura del partito sembra essersi dissolta nel corso degli anni. Salvo alcuni casi, è difficile trovare un sindaco che dichiari apertamente la sua appartenenza a Forza Italia. Appiccicare etichette nei piccoli paesi non è mai stato facile, né a destra né a sinistra, ma un tempo si poteva sperare di scalare le gerarchie amministrative puntando in alto. Oggi la disillusione è palpabile.
Il futuro del partito. Rinnovamento. Questa la parola d’ordine che circola all’interno di Forza Italia in queste settimane successive al voto. Nella struttura o nei vertici, basta che si cambi prima di sentir suonare il De profundis. Il “nuovo corso” potrebbe partire dal livello regionale per poi toccare anche i vertici locali.
Moderati in cerca di casa. Per capire in che direzione andranno i voti dei moderati, però, bisognerà prima capire cosa sceglie di fare Matteo Renzi, al bivio tra un “partito della nazione” che guarda al centro e il tentativo di non perdere per strada l’elettorato di sinistra del Pd. Circostanza, quest’ultima, che potrebbe non dispiacere agli ex elettori forzisti che non si riconoscono nella Lega Nord.
Tosiani al lavoro. E poi c’è l’incognita Tosi, che la scorsa settimana era nel Bellunese per un incontro post-elettorale. I “tosiani” puntano senza mezzi termini alle elezioni comunali di Belluno che, anche in questo caso, potrebbero essere rivelatrici dello stato di salute del centrodestra bellunese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi