Centrosinistra: Jacopo Massaro si candida a sindaco di Belluno
Il capogruppo Pd prende l'iniziativa e lancia il progetto di rinnovamento
Jacopo Massaro, capogruppo del Pd in consiglio comunale
BELLUNO. «Un progetto di modernizzazione e rinnovamento deciso, l'unico possibile in questo momento per l'Italia e per Belluno». Jacopo Massaro, capogruppo del Partito democratico in Comune, spezza ogni indugio e si candida a sindaco di Belluno. Dopo averlo comunicato al direttivo comunale del suo partito, ieri Massaro ha dato l'annuncio ufficiale, presentandosi da solo ma con l'audacia di chi sente da tempo una spinta notevole a questo «atto di responsabilità».
Massaro si dice pronto al passaggio preliminare delle primarie «anche domani». Classe 1974, dipendente Usl, sposato, tre figli piccoli, ex rugbista, Massaro è un giovane con l'esperienza «minima indispensabile» ad affrontare una sfida difficile come la guida di un Comune capoluogo. Già candidato in Ap con Maurizio Fistarol e consigliere provinciale per 4 anni dal 1994, Massaro è capogruppo dal 2007.
«In questi mesi ho ricevuto diverse pressioni a candidarmi dai consiglieri comunali, dai partiti, dalla gente e da associazioni. Ci ho ragionato e ho capito che ero disponibile solo nell'ambito di un'operazione di profondo cambiamento nel merito e nelle persone». All'interno del Pd bellunese la discussione è aperta da tempo, ma dopo il "caso Perenzin" a Feltre Massaro ha deciso di uscire: «La responsabilità oggi ricade su di me e io me la assumo. Senza il mio passo avanti saremmo rimasti invischiati per chissà quanto».
Poi il piano: «Sono in campo per costruire un progetto di modernizzazione, chi ritiene che non sia quello corretto per la città si faccia avanti, ci misureremo alle primarie con un approccio leale. Se vincerò io tutti potranno sostenere il mio progetto, ma non potranno interpretarlo, perché questo spetta a chi ci crede fin dall'inizio». Il capogruppo Pd spiega: «Quella di oggi è una mia iniziativa personale, perché penso di avere i requisiti e in questi anni di consiglio comunale ho sempre costruito e mai demolito. Ho creato un sistema di relazioni e ho tante persone alle spalle, ma un'operazione di rinnovamento deve partire da me. Chiedo ai bellunesi di spingere nella mia stessa direzione, chiedo aiuto a tutti quelli convinti che oggi, o innoviamo o muoriamo. Intendo coinvolgere nella concertazione tutte le categorie». Il primo punto di programma, infatti, si concentra sullo sviluppo: «Il campo delle garanzie minime sociali è stato destrutturato e la congiuntura non ci permette di ricostruirlo perché non si punta abbastanza sull'economia, la politica è la grande assente. Serve un nuovo modello socio economico, bisogna saper cogliere le opportunità che ci sono ma ci sfuggono».
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