«C’era fumo ovunque una volta in strada ho visto le fiamme»

Il vicino di casa racconta i concitati momenti dell’incendio «I pompieri hanno portato fuori Giovanni e abbiamo capito»
incendio a Casaleone
incendio a Casaleone

PIEVE DI CADORE. «Si sentiva un fortissimo odore di bruciato e il fumo traspirava dalle pareti, proveniente dal lato opposto della casa. Abbiamo chiamato i pompieri e siamo scesi in strada. Poi abbiamo visto le fiamme».

Quando apre la porta di casa per ricostruire la concitata notte appena trascorsa ha ancora la voce tremante il signor Giovanni, dirimpettaio della coppia che ha perso la vita nell’incendio scoppiato sabato sera in via della Chiesa. «Che disgrazia, non ho parole, certo che li conoscevamo. E chi non li conosceva in paese. Persone particolari, sicuramente, ma mai avuto problemi con loro. Ieri sera (sabato, ndr) sono rimasto in piedi per guardare una partita di pallone, con la mia famiglia. Dall’altro lato delle pareti avevo sentito il signor Giovanni e la sua compagna discutere, anche animatamente, ma niente di particolare. Poi si è sentito un forte botto, un colpo, come se qualcosa di pesante fosse caduto sul pavimento. Da quel momento non li abbiamo più sentiti, non ci avevo fatto più di tanto caso. Qualche decina di minuti dopo, erano circa le 23.20, ho sentito mio fratello, che vive al piano terra, sotto di noi, salire frettolosamente le scale che collegano i nostri appartamenti, per poi bussare alla porta: era molto agitato. Mi ha detto che al piano di sotto c’era fumo ovunque e un forte odore di bruciato. Non ha fatto in tempo a finire di parlare che anche io mi sono accorto del fumo, l’odore era acre. Ci siamo spaventati, ho preso mio figlio e siamo scesi tutti in strada, correndo. A quel punto abbiamo capito: il lato opposto dello stabile, che ospita cinque appartamenti, era completamente avvolto dal fumo e dalle finestre al primo piano si vedevano distintamente le fiamme: era l’appartamento dove vivevano il signor Giovanni e la sua compagna. Abbiamo chiamato i pompieri, giunti sul posto in pochi minuti».

I vigili del fuoco sono entrati nello stabile, manichette dell’acqua alla mano, ispezionando via via i locali. «Dopo qualche istante sono usciti, trasportando il signor Giovanni», riferisce il vicino di casa. «Nella concitazione non ho visto se respirasse ancora, ma la situazione è apparsa subito gravissima. Sul posto era già sopraggiunta l’ambulanza, il personale del 118 ha tentato di rianimarlo. Lì abbiamo capito che la situazione era drammatica. Poi abbiamo saputo che era stato tutto inutile e che anche la sua compagna non ce l’aveva fatta, come il cane che viveva con loro. Abbiamo avuto tanta paura, ora c’è solo il dispiacere per quanto accaduto».

Minuti concitati che hanno poi lasciato spazio alle operazioni di spegnimento dell’incendio da parte dei vigili del fuoco. «Io me ne sono accorto che era quasi l’una di notte, mi hanno svegliato i sensori acustici del camion dei pompieri e la concitazione di quei momenti», ricorda un altro vicino di casa, una decina di metri più avanti in via della Chiesa. «Questa è una seconda casa, vengo qui solo per qualche giorno di riposo», spiega dal balcone al secondo piano della palazzina. «Non conoscevo la coppia, l’ho saputo solo stamattina (ieri, ndr), sono molto dispiaciuto, una disgrazia». (ma.ce.)

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