Ceramica Dolomite, l’attività è ripartita: «Dimostreremo le nostre qualità»

Nello stabilimento di Borgo Val Belluna avvio a spron battuto con tre turni di produzione.

I lavoratori: «Daremo il massimo per questa fabbrica»

Paola Dall’anese

BORGO VAL BELLUNA. La giornata della speranza. Speranza di poter ripartire e rendere ancora grande il marchio Ceramica Dolomite. Speranza che il progetto di rilancio della fabbrica di Trichiana portato avanti dalla cordata di imprenditori veneti, anche senza la presenza del cavalier Leonardo Del Vecchio, possa andare in porto e garantire produzione e lavoro per il territorio della Valbelluna.

Sono questi i pensieri e le riflessioni che i lavoratori della nuova Ceramica Dolomite avevano nel cuore e hanno espresso al termine o all’inizio della loro prima giornata di lavoro. L’11 luglio, infatti, è partita ufficialmente l’attività nello stabilimento di Trichiana che produce ceramica per bagni. Dopo quattro mesi di stop, la ripartenza non è stata semplice, seppur carica di aspettative. Ma di questo i lavoratori sono consapevoli.

Claudio Sitta
Claudio Sitta

C’è anche tanta voglia di crederci, di fare bene e meglio per aiutare il progetto a ripartire alla grande. «Siamo partiti con la normale attività», dice Claudio Sitta, 23 anni nella fabbrica di Trichiana, «stiamo lavorando per far ripartire gli impianti. In questi giorni dovrebbero iniziare le prime colature e poi si dovrebbero vedere i primi pezzi», ci dice entusiasta.

«Nelle settimane scorse noi del servizio tecnico abbiamo verificato lo stato dei macchinari». «Mi sento stimolato», prosegue con entusiasmo, «è un progetto importante che va sostenuto. Io vivo qui a Trichiana da 40 anni e la Ceramica Dolomite la sento mia. Una cosa è certa: noi lavoratori faremo tutto il possibile per farla ripartire e per farla andare bene. È un modo per rimettersi in gioco. Ho sempre creduto nelle capacità delle persone di questa fabbrica, ora abbiamo l’occasione di dimostrarle».

Nicola Francescon
Nicola Francescon

«È una bella impressione tornare in fabbrica», aggiunge Nicola Francescon, da sette anni nell’ex Ideal Standard. «Finalmente riparte una azienda bellunese, non più una multinazionale e credo che questo sia il primo esempio di questo tipo in Italia».

Ieri è ripartito il settore più grande della fabbrica, quello della vetrochina, nei prossimi giorni sarà la volta del forno che sarà ad uso della smalteria. Nel frattempo inizieranno le prime colate per la produzione dei primi pezzi che, come da accordo tra le parti, saranno venduti all’Ideal standard. Questo servirà per garantire alla fabbrica trichianese un trampolino di lancio. «C’è voglia di ricominciare, sperando che tutto prosegua per il meglio. Sa, dopo la morte del cavalier Del Vecchio c’è qualche timore», dicono sottovoce i lavoratori.

Vitali Dal Canal
Vitali Dal Canal

«Nella prima giornata di lavoro non si sono visti grandi cambiamenti rispetto al passato», dice Vitali Dal Canal, «dobbiamo aspettare ancora qualche tempo con il ritorno della maggior parte dei dipendenti».

Stefano D'Alessio
Stefano D'Alessio

Dipendenti che, dopo i primi tre mesi di cassa straordinaria per chiusura, vanno avanti con i contratti di solidarietà: «È bello rientrare», dice entusiasta Stefano D’Alessio, 37 anni in Ceramica e prossimo alla pensione. «Vedo che c’è interesse da parte di tutti, anche da parte dei titolari. Ho visto una ripresa su vari ambiti: mense, pulizie, aziende esterne di carpenteria. Speriamo bene».

Gianluca Dall'Asen
Gianluca Dall'Asen

Pieno di speranza anche Gianluca Dall’Asen, da tre anni e mezzo in stabilimento. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) ci sono state ancora delle prove di produzione, ma da domani (oggi, ndr), dovrebbero rientrare ancora più lavoratori e quindi la fabbrica può ripartire con più ritmo». Anche se il ritmo è già buono: tre i turni che si sono alternati nella prima giornata è partiti, mattino, pomeriggio e notte. «Tutti noi speriamo che vada meglio di prima», dice Dall’Asen che racconta di aver intravisto ieri il direttore di stabilimento passare tra i reparti a controllare.

La ripresa dell’attività della Ceramica Dolomite porta nuovo lavoro anche alle ditte dell’indotto, a cominciare da quelle che si occupano della mensa e delle pulizie.

L’11 luglio per Tamara Zabot, 48 anni, è stato il primo giorno di lavoro per una cooperativa che si occupa di pulizie e mensa. Dopo otto anni passati a casa, senza riuscire a trovare un lavoro, la riapertura della fabbrica di Trichiana ha rappresentato una vera boccata di ossigeno. Il suo contratto durerà un mese ed è riconfermabile alla scadenza.

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