Ceramica Dolomite, presentato l’accordo di cessione al ministero

«La soluzione di questa vertenza può diventare un modello per la gestione  delle crisi industriali», ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia

BORGO VALBELLUNA. Presentata oggi, lunedì 20 giugno, al Ministero dello Sviluppo economico l’accordo di cessione tra Ideal Standard e la cordata di imprenditori veneti per l’avvio della nuova Ceramica Dolomite.

La riunione segue, di fatto,  l’atto formale di sottoscrizione da parte di Ideal Standard e della cordata industriale composta da Finint Spa, Delfin Sarl, Luigi Rossi Luciani Sapa e Za-Fin Srl, dell’accordo di cessione a quest’ultima del sito produttivo di Borgo Valbelluna e del marchio Ceramica Dolomite con effetto dal primo giugno.

L’accordo prevede il trasferimento di tutti i lavoratori nella nuova società e segna l’inizio della nuova stagione industriale per Ceramica Dolomite e i suoi lavoratori. Il lavoro di reindustrializzazione condotto dal tavolo istituzionale, costituito presso l’Unità di crisi aziendale di Veneto Lavoro, composto oltre dalla Regione, dal Mise, dalle parti sindacali, dalla proprietà di Ideal Standard e dall’advisor Sernet che nell’accordo sottoscritto il 30 maggio ha trovato pieno compimento.

«Sono felice che durante l’incontro sia stato sottolineato il valore della gestione di questa crisi aziendale che abbiamo costruito con tutte le parti coinvolte - afferma il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia –. Tutti hanno convenuto che il sistema messo in atto e gli strumenti adottati (sistema relazionale tra le parti, ammortizzatori sociali, modelli contrattuali, partecipazione del pubblico all’impresa) possono essere considerati utile bagaglio e modello nella gestione delle crisi aziendali».

Alla riunione odierna ha partecipato l’assessore regionale al lavoro del Veneto, Elena Donazzan supportata dal dirigente dell’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, Mattia Losego, con alcuni componenti della struttura stessa: Silvia Cavallarin, Giuliano Bascetta e Giosué Giardineri. «Quello messo in atto nel caso Ideal Standard è un modello che si basa sulla collaborazione di tutte le parti, per la quale vogliamo ringraziare, in particolare, le parti sindacali – Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Belluno - la multinazionale e la cordata veneta, per la condivisione di un obiettivo di reindustrializzazione che ha permesso di salvare i posti di lavoro, la produzione e un marchio di valore del territorio bellunese», ha concluso Donazzan. 

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