Cerca marito e amante: prosciolta
BELLUNO. La situazione era molto delicata. Quella donna si era macchiata del reato di violazione di domicilio, perché in quella abitazione pensava di trovarco il marito in compagnia dell’amante. Con un notevole buon senso, ieri mattina il padrone di casa ha ritirato la querela nei confronti della 67enne imputata e il giudice Cittolin ha emesso una sentenza di non doversi procedere. Come se non fosse successo niente. Naturalmente già il pubblico ministero Gulli e il difensore Tiziani avevano spinto in questa direzione, in mancanza della condizione di procedibilità.
La procura della Repubblica l’aveva accusata di aver aperto il cancello esterno dell’abitazione e di essere entrata nel giardino, trattenendosi in quel luogo, malgrado il padrone di casa avesse fatto tutto il possibile per allontanarla. Lei non ne voleva assolutamente sapere e il suo atteggiamento prima aveva indispettito, poi spinto il vicino a fare un salto dai carabinieri e denunciarla per l’ipotesi di reato di violazione di domicilio.
L’imputata sosteneva che in quella casa ci fosse il marito: niente di strano, perché si sarebbe trattato della visita a un amico. Ma aggiungeva che il presunto fedifrago fosse insieme a una rivale in amore. Era convinta che ci fossero tutti e due, da capire se avesse ragione oppure no, perché al momento l’unica certezza è che era stata portata a processo per un reato, che prevede una pena da uno a cinque anni di reclusione. Al di là dell’armonia familiare, non ha più alcuna importanza: non doversi procedere. (g.s.)
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