Cervelli in fuga, un progetto per farli tornare nel Bellunese

L’Abm mette a disposizione delle aziende i suoi elenchi: oltre mille giovani partiti negli ultimi otto anni. Dba Group di De Bettin interessato a fare assunzioni 

BELLUNO

Lottare contro lo spopolamento non basta, bisogna far rientrare i 1024 giovani ‘cervelli’ che se ne sono andati per il mondo negli ultimi 8 anni e che l’Associazione Bellunesi nel mondo ha censito, uno per uno.

«Non sono tutti, ma la ‘copertura’ arriverà fra poco e probabilmente saremo a quota 1500, o poco sopra» anticipa il presidente Oscar De Bona.

Bene, i fratelli De Bettin, di Dba Group, si sono resi disponibili ad offrire dei posti di lavoro altamente qualificati a chi, tra questi ragazzi, rimpatrierà. Altrettanta disponibilità ha manifestato la società Unifarco.

De Bona e collaboratori stanno contattando altre industrie ed enti locali. «Quando abbiamo incontrato i De Bettin, Francesco ci ha chiesto quanti erano gli informatici, fra questi 1024» racconta De Bona. «Avevamo i loro nomi e cognomi, nonché l’indirizzo. Sono 43 e con il loro permesso saranno contattati da Dba».

Entusiasta dell’iniziativa Francesco De Bettin. «Ringraziamo l’Abm per averci dato l’opportunità di provare a riportare a casa i “nostri cervelli” che hanno scelto la valigia per cercare una valorizzazione fuori dalle nostre montagne e dalle nostre colline. Siamo sensibili a questo tema – spiega ancora Francesco -, perché anche i nostri nonni Mosè e Maria e la nostra mamma, lo zio Angelo e la zia Angelina ed i loro figli (Mario era nato in Belgio credo) e tanti altri parenti ed amici del Comelico dopo la guerra hanno preso la valigia di cartone e si sono fatti onore nel mondo. Allora l’Italia usciva dal fascismo e massacrata dalla guerra e la valigia era quasi d’obbligo. Oggi lasciare o costringere i nostri ragazzi a fare lo stesso perché la meritocrazia in Italia è solo un esercizio teorico o gli stipendi sono da fame, è un delitto».

La Dba è partita, come impresa, dal Comelico e a Santo Stefano si svolgerà, a fine anno l’incontro tradizionale di “Bellunoradici.net”, l’iniziativa dei Bellunesi nel Mondo che sta provando a dare a molti l’occasione per tornare nel nostro Veneto.

«Se potremo contribuire sarà un po’ come riportare prima i nonni, la mamma ed avere i nostri parenti più spesso da noi. I bellunesi avranno tutti i difetti del mondo ma hanno tutti un unico grande pregio: quando serve, il cromosoma della corda li unisce e diventano un unicum forte ed orgoglioso» ha detto De Bettin.

L’incontro si è svolto a Villorba, dove Dba ha la sede principale. Vi hanno partecipato De Bona, con il direttore dell’Abm Marco Crepaz,i fratelli Francesco, Raffaele, Stefano e Daniele De Bettin titolari della DBA Group, holding di società operative in Italia, in Russia, in Slovenia, in Montenegro, che si avvale di circa 400 persone e con un valore della produzione che ammonta a 42 milioni di euro. Nei prossimi giorni De Bona e collaboratori incontreranno la nuova presidenza di Confindustria Belluno per illustrare la medesima opportunità. «Grazie a Bellunoradici.net è possibile avere un database con oltre mille professionisti di origine bellunese, che attualmente vivono in 67 Paesi», conclude il presidente Abm. —
 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi