Cervi del Cansiglio, al via gli abbattimenti dopo più di un anno

Veneto Agricoltura ha contattato ristoranti ed agriturismi per mettere in vendita la carne degli ungulati a 8 euro

FARRA D’ALPAGO

Eccoli, dopo più di un anno, i primi abbattimenti di cervi all’interno del demanio del Cansiglio.

Si tratta di una decina di capi che l’ente “Veneto Agricoltura” ha deciso di mettere in vendita: ad 8 euro il chilo. Ristoranti ed agriturismi sono pregati di farsi avanti. In questo senso hanno già ricevuto debita comunicazione dallo stesso ente regionale, che, come si ricorderà, è in attesa di ben più importanti vendite, ovvero l’alienazione dell’Hotel San Marco, del campo di golf, del rifugio Sant’Osvaldo, delle ex caserme Bianchin.

“Otto euro al chilo è indubbiamente un buon prezzo – ammette Paolo Casagrande, presidente del sindacato Anpa, che cura gli interessi degli allevatori del posto – e di fatto recepisce l’indicazione che avevamo dato a suo tempo: i 12-13 euro al chilo che Veneto Agricoltura voleva far pagare erano decisamente troppi, consigliammo allora di abbassare il prezzo».

E così è avvenuto. Intanto, però, scatta una singolare “guerra” con il Trentino. La puntualizza ancora Casagrande. «Dal Trentino sta arrivando carne di cervo a 7 euro al chilo, vera e propria polpa, mentre quella venduta da Veneto Agricoltura è carne con le ossa. Vedremo come va a finire».

Un anno fa veniva programmata una caccia al cervo in 400 capi, gran parte all’esterno del demanio forestale, quindi nelle riserve e a cura dei cacciatori; soltanto 40 capi sull’altopiano, quindi nell’area protetta, e per iniziativa della Forestale. In tutti questi mesi i fucili hanno fatto silenzio, almeno all’interno del demanio. «Adesso si parte, ma con prudenza – osserva Casagrande -. E questo perché gli allevatori hanno provveduto a recintare i pascoli dove i cervi si alimentavano ed anche perché gli animali sono stati periodicamente cacciati dalla Piana con i petardi, lanciati da agenti esperti. Il problema, tuttavia, non è stato risolto radicalmente».

Il Cansiglio, intanto, resta al centro dell’attenzione per l’alienazione dei beni regionali. Una scelta, quella, contrastata aspramente dal popolo ambientalista che proprio in questi giorni sta “alluvionando” di mail sia la Regione che Veneto Agricoltura, invitando a non cedere siti importanti, come quello dell’area delle ex caserme.

L’iniziativa porta la firma di Mountain Wildness e dell’Ecoistituto. Le due associazioni sono anche il motore della protesta che si terrà il 13 novembre in Val Palantina. Alle 14, all’Ander de le Mate, per la prima volta ci saranno concerti del chitarrista Tolo Marton e della cantante Enrica Bacchia. L’attrice Antonella Morassutti leggerà brani di Dino Buttazzi (di cui è nipote) e di Andrea Zanzotto. La partenza del corteo è a Col Indes, verso le 9; l’arrivo a Casera Palantina è programmato alle 11.30 circa. Poi la salita a Forcella Palantina, condizioni del tempo permettendo. E da questa forcella che dovrebbe scendere il nuovo impianto di salita, con stazione a valle nei pressi di Col Indes.

Impianto per la cui spesa si farebbe carico, con 8 milioni, la società Promotur del Friuli Venezia Giulia; anche la Regione Veneto o i privati, però, dovrebbero fare la loro parte.

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