Cervo senza palco: bracconaggio sospetto
ALPAGO. È strage in Cansiglio. Sono morte azzannate - non si sa ancora se da orsi, lupi o cani randagi - quattro pecore.
Altre otto sono in quarantena, tra la vita e la morte. Come non bastasse, il bilancio si completa con un daino ed un cervo entrambi vittime dell'aggressione notturna, avvenuta tra sabato e domenica in Val Menera, nell'allevamento di Alessandro Gava.
Nelle stesse ore, sempre in Pian Cansiglio, ma in località “Ai Pic” la guardia forestale volontaria Gino Sommariva di Colle Umberto ha rintracciato un cervo, probabilmente impallinato e con il palco tagliato; le corna hanno un valore tra i duemila ed i cinquemila euro.
Su entrambi gli episodi stanno indagando il Corpo forestale dello Stato, la vigilanza della Provincia di Belluno e l'Usl 1, il cui veterinario ha ordinato di ammazzare due pecore che erano in fin di vita. Resta il giallo sui predatori sconfinati nell'allevamento della famiglia Gava, che si trova in una vasta area intorno all'agriturismo e al caseificio che l'azienda conduce in Val Menera.
Gianmaria Sommavilla, capo della Polizia venatoria del Bellunese, ritiene di poter escludere la responsabilità dell'orso che, peraltro, non si fa vedere sull'altopiano del Cansiglio dallo scorso anno.
«Ho i miei esperti ancora sul posto», afferma Sommavilla, «ma dai primi riscontri non mi pare che le zampate siano quelle dell'orso».
Non resterebbero che i lupi o i cani selvatici. Di lupi si parla da tempo in Cansiglio ma non ci è stato fino ad oggi alcun avvistamento; i più vicini sono stati intercettati sulle Prealpi del Friuli, da una parte, e sull'altopiano di Asiago, dall'altra. Per quanto riguarda i cani, solo un branco avrebbe potuto compire danni come quelli rilevati, con tanti morti e feriti. Alcuni capi, fra l'altro, sono stati ritrovati molto lontano dalla stalla, in pascolo aperto e ai bordi del bosco. L'ultima pecora ferita si è palesata, fuori dal bosco dove si era nascosta, solo nel primo pomeriggio di ieri, quindi ad una quarantina d'ore dall'assalto.
Alla polizia provinciale i Gava hanno sporto denuncia, anzitutto col proposito di essere risarciti.
Sommariva, dal canto suo, racconta la disavventura che gli è capitata nelle stesse ore. «Stavo andando a funghi quando in località “Ai pic” mi sono trovato un cervo morto. Ho subito realizzato che non aveva più il palco e chiaramente appariva che gliel'avevano segato. Non so se il cervo sia stato ucciso proprio per questo motivo, ma mi ha fatto specie che l'animale giacesse vicino a un sentiero percorso anche da bambini».
Sommariva ha chiamato i carabinieri ed il Corpo forestale dello Stato.
Si è trattato di un atto di bracconaggio? Le indagini sono in corso. Azioni di questo tipo ci sono state nel passato, ma la vigilanza è massima da parte degli uffici di competenza. «Ecco perché», chiosa Toio De Savorgnani, di Mountain Wilderness, al riguardo e che si inserisce nella querelle sulla sparizione annunciata del Cfs «noi non siamo affatto d'accordo con la soppressione del Corpo forestale dello Stato».
Sulla Piana del Cansiglio, intanto, i cervi sono ricomparsi numerosi. Addirittura 300 ne ha contati un allevatore, nel proprio pascolo, ieri mattina. Affamati perché non trovano nulla all'interno del bosco, vanno a brucare quel che resta nei prati delle aziende agricole. Nei loro confronti si manifesta anche la considerazione degli agricoltori, che non li mettono in fuga. Ma solo perché la stagione sta volgendo al termine.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi