Cesca nuova segretaria della Femca Cisl di Belluno: «Pari diritti anche per la cura dei figli»
Cadorina, 58 anni, la sindacalista impegnata su parità di genere, conciliazione vita-lavoro e contro le discriminazioni

Alla Femca Cisl Belluno Treviso arriva un nuovo sguardo, quello della cadorina Milena Cesca, eletta segretaria generale del sindacato di categoria al termine del congresso della Federazione moda, chimica ed energia.
Uno sguardo che guarda un po’ di più alle donne, per combattere la violenza di genere, le discriminazioni e la disparità salariale, mirando alla conciliazione tra vita e lavoro, sempre più centrale per i lavoratori e in particolare per le lavoratrici.
Cesca, 58 anni, prende il posto di Gianni Boato. Ha iniziato la sua esperienza nella Cisl di Belluno nel 1993 nella Fisascat (settore commercio e turismo), nel 2010 è entrata nella segreteria della Cisl confederale e nel 2011 nella Femca territoriale di cui è diventata dal 2022 segretaria generale aggiunta. Ad affiancarla ora ci saranno Vincenzo Caldarella e Simona Puzzo.
Segretaria, un traguardo importante per lei: se l’aspettava?
«Bè, negli ultimi mesi ci sono stati dei percorsi che si poteva immaginare portassero a questa elezione, però un anno fa non avrei certo immaginato che sarei arrivata qui».
In questi quattro anni di mandato quali saranno i suoi obiettivi?
«Principalmente due: da un lato la nostra attenzione sarà concentrata sulla contrattazione aziendale per poterla migliorare e allargare al maggior numero di aziende insieme alla conciliazione tra vita e lavoro, dall’altro si lavorerà sulla filiera dell’occhialeria tramite il tavolo istituito con la Regione per creare una prospettiva e saper cogliere i cambiamenti che avanzano. Dovremo anche cercare di collegare, tramite un patto solidale, le aziende grandi con le piccole, i player con i fornitori, lavorando per garantire il Made in Italy e la permanenza del settore nel nostro territorio. Da parte di tutti i soggetti è richiesto uno sforzo per presidiare e preservare le professionalità».
Quali sono le criticità che si prospettano per le imprese?
«Dobbiamo fare i conti con un rallentamento generalizzato che si è fatto sentire prima in altri settori e che ora sta interessando l’occhialeria, ma si fatica a capire che rallentamento sia. Dobbiamo ugualmente far crescere le competenze dei lavoratori, così da incrementare i loro stipendi, tendendo a lavorazioni sempre più di qualità. Ma per fare ciò sarà necessario mirare alla parità di genere e salariale, mettendoci anche idee nuove per portare in campo strategie nuove. Perchè con quelle del passato non credo si potrà fare molta strada. Servirà anche una contrattazione di secondo livello innovativa».
Cosa intende per innovativa?
«Servono strumenti assolutamente nuovi per uscire dai vecchi schemi, a cominciare dalla modulazione in maniera diversa degli orari per liberare spazio per le persone e per gestire meglio anche eventuali rallentamenti, ma anche le possibili riprese. Dobbiamo sforzarci di guardare al futuro con lenti nuove».
Quali sono le lenti con cui una segretaria generale guarda al futuro?
«Credo che il fatto di essere una donna porti a lavorare per rendere più leggero il mondo delle lavoratrici su cui ricade il peso della famiglia e della sua cura. Dobbiamo fare in modo che sempre di più ci sia una parità di diritti tra uomini e donne anche per quanto riguarda i congedi parentali, facendoli diventare obbligatori anche per gli uomini. E non solo per 10 giorni, ma per mesi, come per le donne. In questo modo si creeranno le stesse opportunità di carriera e di lavoro. Penso a un mondo in cui per una azienda, consapevole di queste condizioni, diventi indifferente assumere un uomo o una donna così – mi auguro – da orientare le scelte assunzionali verso il merito e non il genere. Per questo, però, è necessario uno sforzo di tutti: sindacato, territorio, istituzioni locali e non solo. Servono, infatti, norme a livelli più alti di quelli provinciali, ma possiamo iniziare da qui. È un lavoro importante e lungo, ma proverò a seminare qualche semino in questi quattro anni».
Lo sguardo di una donna, quindi, porta un valore aggiunto anche nel sindacato.
«C’è sicuramente una maggiore sensibilità e attenzione verso tematiche di equilibrio familiare che oggi riguardano non solo le donne, ma tutte le persone fragili, i giovani. Vedo un mondo di grande fragilità, con un aumento di atteggiamenti discriminatori. Certo, ci sono persone che denunciano, ma insieme con le istituzioni, tutti, dobbiamo realizzare una rete di sostegno alle famiglie. Dobbiamo essere consapevoli che da soli non ci salveremo».
Resta però la preoccupazione per la situazione economica del settore anche alla luce di alcune crisi che si rivelano nel nostro territorio.
«Certo ci sono delle criticità nel Bellunese, come la Ceramica Dolomite o Innovatek che non sono aiutate certo dall’aumento dei costi energetici e da questo sistema mondiale in crisi e in forte instabilità. Capire come finirà non è facile».
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