Cesio, indagini sui caratteri “gotici”

La lettera inviata al Corriere delle Alpi sotto la lente dei carabinieri, stamattina alle 11 manifestazione di solidarietà al sindaco
CESIOMAGGIORE. Si stanno concentrando sulla lettera recapitata giovedì al nostro giornale le indagini dei carabinieri di Feltre, che non avendo potuto ancora mettere le mani sul manoscritto spedito in municipio a Cesiomaggiore e indirizzato al sindaco Carlo Zanella, stanno cercando di individuare la mano che ha vergato quegli strani caratteri simili al gotico. Un caso intricato quello che riguarda il mitomane che da quasi due mesi imperversa a Cesiomaggiore.


Le analisi eseguite dai pompieri hanno escluso che la polvere contenuta nella busta giunta in municipio sia nociva per la salute, ma a ieri sera una risposta chiara e definitiva non era ancora arrivata. Tra l’altro i vigili del fuoco hanno portato via due buste: quella aperta dove è stata trovata la polvere, e una seconda, scritta con l’indirizzo vergato dalla stessa mano, che non è stata nemmeno aperta. Ecco perché i carabinieri sono così interessati all’analisi del testo e alle modalità con cui è stata scritta la lettera.


Intanto questa mattina alle 11, nel piazzale di fronte al municipio è in programma una manifestazione di solidarietà libera e aperta a tutti nella quale il paese di Cesio si schiererà a fianco del sindaco Zanella, che cerca di restare sereno e tenere la barra dritta.


Ma qual è il profilo psicodiagnostico di una persona che fa danni sotto mentite spoglie, andando a riesumare un antieroe di duemila anni fa, braccato e mattato dagli antichi greci, dopo aver fatto scempio del sacro tempio di Artemide? Un delirante, un paranoico. Una persona che può fare anche di più e anche di peggio. Una persona che, se possibile, è meglio mettere sotto custodia cautelare. Non hanno dubbi gli psichiatri feltrini di lunga esperienza clinica. Che però preferiscono non metterci la faccia. Sia mai. Sono pensionati e qualcuno si dedica anche ad attività bucoliche, con annessi rustici. E questo la dice lunga su quanto siano conosciute, e anche classificate in base a un decorso prevedibile, queste psicopatologie. Tutt'altro che da sottovalutare.


«Una persona così si sente un moralizzatore universale», dicono concordemente gli esperti. «Anche il fatto di ispirarsi ad antichi miti, depone per una psicosi che, in fase delirante, può raggiungere l'acme. E indurre il soggetto a dare il “meglio di sé”, ossia incendiare il tempio, in senso figurato e simbolico». Gli specialisti sarebbero dell'idea di ignorarlo, di non dargli rilevanza, «come si fa con i terroristi dell'Isis», e di lasciare il caso «nelle mani degli investigatori».


Partendo dal presupposto che solitamente queste personalità si mettono nel sacco da sole». Si dice anche: «Non necessariamente quando si ha a che fare con un paranoico, ci si imbatte su segni inequivocabili. Delle volte, se non prevale la fase delirante, la persona con questa patologia è la persona più normale del mondo». Quella che magari di finire come un antieroe alla gogna mediatica, e agli arresti, non ne vuol sentir parlare.


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