Cesio, mobilitazione contro l’antenna
CESIOMAGGIORE. Un’azione forte contro il piano antenne che manca. È quella che hanno messo in atto i cittadini della zona Cesio sud, quella che si affaccia in direzione Pradenich, ieri, quando gli operai della Ericsson hanno fatto la gettata del basamento per l’installazione dell’antenna nei pressi dell’ex macello. Questo significa, hanno detto i cittadini del comitato estemporaneo riunito per protestare, che almeno una quarantina di edifici, scuola elementare compresa, saranno irradiati ventiquattro ore su ventiquattro dai campi elettromagnetici provenienti da un’antenna alta 34 metri. I patti non erano questi, hanno evidenziato i cittadini che hanno richiamato l’attenzione pubblica sui potenziali rischi per la salute, depositando in Comune una petizione di 1200 firme. «I siti proposti dall’amministrazione attuale erano tre e tutti defilati rispetto al centro abitato. In luglio avevamo avuto rassicurazioni dai nostri amministratori che non sarebbe stata installata un’antenna tanto impattante vicino alle case. A noi non importa che il sito dove Ericsson ha deciso di investire, con azione unilaterale senza tenere conto delle istanze di cittadini , sia più ottimizzante dal punto di vista della resa. A noi non importa che l’alternativa proposta dal Comune che aveva indicato tre possibili siti oltre il campo sportivo di Pradenich, non sia stata giudicata migliorativa dal gestore per la telefonia mobile. Quello che chiediamo, facendo appello ai nostri amministratori e a una loro azione incisiva con i fatti e non solo a parole, è che il Comune adotti un piano antenne, in modo tale da regolamentarne l’installazione, e che intanto con i mezzi e gli strumenti a disposizione fermi questa opera e ne disponga il trasferimento lontano dai siti sensibili come case, tenendo conto che sono previste una nuova lottizzazione, e una scuola». Ma parlare con i vertici di Ericsson per arrivare a un compromesso non è stato possibile al sindaco Michele Balen che, pur non essendo presente alla manifestazione di protesta di ieri, ha sostenuto le istanze della popolazione. Ammettendo l’impossibilità di un confronto con l’azienda nonostante, dichiara il sindaco, «costanti e ripetuti tentativi di arrivare alla mediazione». Così adesso il basamento è fatto e l’opera sembra andare avanti a spron battuto. L’antenna svetterà per 34 metri superando del doppio le altre due installate a Pradenich e mantenendosi appena sotto l’altezza del campanile del paese, fanno notare i cittadini. «A questo punto i giochi sono fatti. Non c’è neppure il tempo di chiedere un parere legale». L’unica cosa da fare, sottolineano i residenti, è assumersi l’onere finanziario dello smantellamento del basamento, prima che sia troppo tardi, mettendo il Comune nella condizione di imporre il trasferimento dell’impianto lontano dal sito sensibile per ragioni di salute pubblica.
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