Cesio punta sull’ecocentro “self service”
CESIOMAGGIORE. È un ecocentro ormai datato, quello di Cesio, e superato dalla virtuosità dei cittadini che dimostrano dimestichezza consolidata e grande senso civico nel conferimento dei rifiuti. E a un nuovo ecocentro quasi “self service”, reso più efficiente e razionale sia dal punto di vista tecnologico che di impiego di risorse umane, pensa l'esecutivo Balen cominciando a ragionare sui futuri fondi per i Comuni di confine. L’idea che si sono fatti i sindaci – al momento non ci sono ancora i bandi – è che i fondi ex Odi per i prossimi tre anni dal 2016 verranno conglobati. Cesio dovrebbe quindi rimpinguare le casse di un altro milione e mezzo di euro ed è su questa ipotesi che l’amministrazione ha iniziato a ragionare.
«Pensiamo agli investimenti strutturali, primo fra tutti l'ecocentro, le strutture di aiuto alle imprese agricole e turistiche, come il bicigrill e l'ampliamento per il progetto Ritorno alla campagna, come priorità per mettere in cantiere i fondi», spiega il sindaco Michele Balen. «Per l'ecocentro pensiamo a un modello, senza escludere il ricorso a una ditta esterna per la gestione della struttura, per il quale il cittadino sia messo nella condizione di conferire in maniera rapida e autonoma, con accorgimenti di tipo tecnologico che lo agevolino. La maggior funzionalità della struttura alla quale stiamo pensando permetterebbe di sdoganare le risorse umane impiegate. È palese che la nostra squadra comunale è ridotta all’osso e c'è necessità di impiegare i nostri dipendenti in altre mansioni».
Ma oltre all'ecocentro e all’ampliamento del bicigrill, potendo contare in maniera affidabile sui fondi a venire, il sindaco Balen non sottovaluta mai le economie di scala per poter consegnare alle amministrazioni del futuro un bilancio sano.
«Pensiamo a tante cose da realizzare», continua il sindaco. «Ci sono l'urbanistica e la nuova piazza, ci sono gli impianti di Pradenich da mettere a norma. Ma c'è anche tutto il settore dell’abbattimento dei consumi energetici che consentirà all'ente del futuro di produrre non solo risparmi significativi ma anche investimenti mirati sul territorio. Una delle ipotesi che stiamo avvalorando è quella di intervenire sugli stabili comunali, dagli edifici scolastici alla sede municipale, con tecniche di ultima generazione per la decisa riduzione dei consumi. Pensiamo alla coibentazione degli edifici, all’efficientamento degli impianti elettrici e delle caldaie. Le proiezioni economico-finanziarie ci suggeriscono investimenti specifici come l'aiuto, in termini di sgravi fiscali, alle piccole imprese o alle attività commerciali cosiddette di vicinato, che sono i negozi di generi alimentari o altri settori merceologici, ancora utili se non necessari a una popolazione che invecchia, ma che è favorita nel mantenimento della propria dignità e autonomia proprio dalla sopravvivenza di questi servizi. Non possiamo poi sottacere che ci sono strade da rimettere a posto e il capoluogo che rivendica una dignitosa illuminazione pubblica».
Laura Milano
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