Cesio si sfila dall’Anci «Costa e non ci tutela»
FELTRE. La Tasi che è stata un duro colpo inferto ai cittadini di Feltre, non dovrebbe invece subire variazioni di aliquota a Cesiomaggiore. Ma il Comune, a ridosso dell'approvazione del bilancio, si interroga su più fronti, primo fra tutti quello di recedere dall'adesione all'Anci «che ci costa oltre ottocento euro all'anno», dice il sindaco Michele Balen, «e che non garantisce una tutela ai piccoli Comuni, sempre più stritolati dalla scarsità di risorse finanziarie e messi sempre di più nella condizione di una resa delle municipalità a favore di unioni o fusioni fra enti, che ci vede nettamente contrari e disponibili alla difesa ad oltranza delle rispettive identità».
Ha il dente avvelenato, il sindaco Balen con la sua giunta, per un disegno che ha del ricattatorio e che non troverebbe, nell'Anci, nemmeno una difesa d'ufficio quantomeno consultiva. «Ma non si dovrebbe avere un occhio di riguardo nei confronti dei Comuni piccoli, ma piccoli solo per bacino di utenza perché in realtà difendere i servizi in zone svantaggiate è un'impresa ardua. L'aumento di competenze dei nostri uffici, costretti ad un carico burocratico in crescita costante, e l'aumento di lavoro delle nostre squadre comunali, stritolate dal blocco del turn over e ridotte all'osso, vanno di pari passo con i sempre minori trasferimenti di fondi pubblici. E non finirò mai di ripeterlo. Noi andremo ad approvare un bilancio, alla fine di questo mese, ancora sano. Ma vedo l'immediato futuro assai critico. Perché il fondo di solidarietà è finito per riversarsi su alcune città del sud, a partire da Roma capitale. Perché i fondi di confine hanno un inizio e un termine e non ci consentono di fare programmazione a medio termine, ma finiscono per coprire buchi sulle strade e buchi sul sociale e davvero ben poco altro». (l.m.)
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