Cesiomaggiore: droga e risse, tre mesi di chiusura per un pub
La questura punisce il pub Dom Perignon con una sanzione da record
Il pub Dom Perignon di Busche resterà chiuso per tre mesi Lo ha deciso la questura di Belluno
CESIOMAGGIORE. Droga, risse e pluripregiudicati. Per questo la questura di Belluno ha sospeso per tre mesi l'attività del pub Dom Perignon, teatro nel novembre scorso di un'operazione anti-droga dei carabinieri. Il comune, dal canto suo, verificherà se sia il caso di sospendere la licenza. «In provincia di Belluno una misura così severa non era mai stata adottata». Parola di Luca Migliorini, dirigente del ramo polizia amministrativa della Questura. E' lui a confermare la notizia della sospensione imposta al locale di Busche, all'interno del quale sarebbero avvenuti fatti di una gravità tale da rendere necessaria e inevitabile, a questo punto, una sanzione così pesante. Il Questore ha deciso di usare le maniere forti. Solitamente infatti le sospensioni durano pochi giorni, al massimo due settimane. «Ma stavolta c'erano motivi molto gravi», ha sottolineato Migliorini. Il locale era stato teatro nel novembre scorso di una operazione dei carabinieri denominata "Euforia". Al compagno della titolare, Roberto Dal Borgo, e ad altri quattro soggetti era stato contestato il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, tra cui la cocaina. Ma non è questo il punto. Gli inquirenti sono convinti che nel locale la droga venisse non solo venduta ma anche confezionata e tagliata con metodo quasi industriale. Una centrale dello spaccio, con filiera completa, dunque. Dal produttore al consumatore. A convincere il Questore di Belluno della necessità di sospendere l'attività c'è anche il fatto che il locale si fosse trasformato in un covo di pluripregiudicati, con spiccata propensione per le risse. «Molti di questi si davano appuntamento proprio nel pub, dove c'era chi alzava le mani», il quadro fornito da Migliorini. Scene che non passavano inosservate tra i residenti, figurarsi tra le forze dell'ordine. Ora toccherà al comune di Cesiomaggiore decidere se revocare la licenza. Stando al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, gli uffici hanno il dovere di attivare la procedura per verificare se sia il caso di chiudere per sempre l'attività. A confermarlo è anche il sindaco Gianni De Bastiani: «Quando la Questura ci comunicherà la misura, apriremo un procedimento. La legge impone di sentire i titolari. Non sarà un parere automatico». Il primo cittadino non entra nel merito della sospensione, limitandosi a dire che il Dom Perignon è sempre stato al centro di vivaci polemiche anche nelle precedenti gestioni: «Ma solo per l'elevato volume della musica», sottolinea De Bastiani. Di certo, tre mesi di sospensione saranno un duro colpo per la giovane titolare, una trentatreenne slava, sia per il mancato incasso che per la pubblicità negativa.
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