Cessione dell’Orsera, ai soci non piace svendere il bene

CESIOMAGGIORE. Un leggero utile, realizzato nel corso del 2015, andrà a diminuire il deficit pregresso della cooperativa che gestisce l’Orsera. Ma i 200 mila euro che saranno incassati per la...

CESIOMAGGIORE. Un leggero utile, realizzato nel corso del 2015, andrà a diminuire il deficit pregresso della cooperativa che gestisce l’Orsera. Ma i 200 mila euro che saranno incassati per la cessione dell’area al Comune serviranno solo a saldare e chiudere il mutuo contratto con Unicredit, i prestiti che i soci hanno erogato nel tempo e altri oneri in sospeso.

È quanto emerso dall'ultima assemblea della cooperativa Orsera, nella quale si è discusso del bilancio consuntivo. L'esercizio finanziario è stato approvato all'unanimità, ma non sono mancati rilievi critici da parte dei soci. A più voci si è fatto notare come in tanti si siano adoperati, nel corso dei decenni, con motivazione e abnegazione, lavorando tanto e gratuitamente per la causa di Orsera. E come adesso si venda, o si svenda al massimo ribasso, un bene che di fatto vale quasi il doppio del prezzo pattuito con l'amministrazione.

Come è noto, la cooperativa ha messo in vendita tutti i suoi beni al Comune di Cesiomaggiore per il prezzo concordato di 200 mila euro, che derivano da una parte dei fondi di confine. L'amministrazione ha già il mandato d'acquisto, si tratta solo di completare le pratiche, si è ricordato in assemblea. Il presidente Gino De Carli ha spiegato senza giri di parole che con quella cifra non sarà possibile restituire ai soci le quote iniziali versate negli anni 1983/84, agli albori dell'operazione etica di Orsera. E che si potrà solo saldare il mutuo contratto con Unicredit e restituire le anticipazioni di cassa dei soci e poco altro.

Tuttavia, ha sottolineato il presidente uscente, «se da un lato si decreterà la fine del sogno di Orsera come motore per lo sviluppo della Val Canzoi da parte della cooperativa, quantomeno si riconsegna alla comunità una struttura funzionale e funzionante, che resta patrimonio della popolazione».

In occasione dell'assemblea si è fatto l'elenco dei lavori migliorativi della struttura e si è ricordato che il complesso era stato acquistato, oltre trent'anni fa, in condizioni di degrado. E adesso è rivenduto come struttura funzionante, capace di dare ospitalità a centinaia di persone, in grado di valorizzare anche gli investimenti pubblici, sia il sentiero accessibile, sia la Santina come centro di educazione ambientale, sia quelli futuri con la costruzione di casette accessibili a persone con ridotta abilità motoria. Che la proprietà di Orsera passi al Comune di Cesiomaggiore, secondo il presidente De Carli, conferma le motivazioni che avevano spinto ognuno dei soci a versare, all'epoca, un milione delle vecchie lire. (l.m.)

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