Chef d’oro in cucina l’Aga entra nell’Olimpo
BELLUNO. Cinque ristoranti bellunesi nell’“Olimpo”, a livello regionale e non solo, della classifica stilata nella Guida de L’Espresso “I Ristoranti d’Italia”, da oggi in libreria e in edicola.
A piazzarsi tra i primi venti nel Veneto sono ancora una volta il Laite di Sappada, la Locanda San Lorenzo di Puos d'Alpago, Dolada a Pieve d'Alpago e Tivoli a Cortina. Ma c’è anche una new entry, quella dell’hotel Villa Trieste - Aga di San Vito di Cadore che, al suo primo ingresso nella guida, si è già aggiudicato il prestigioso riconoscimento “due cappelli” (cucina di gran qualità) con 16,5 punti su un massimo di 20.
«In uno scenario di eccezionale bellezza», si legge nella guida, «si è innestata la cucina di Oliver Piras. Le esperienze internazionali hanno contribuito a una mano sicura e personale, in cui tecnica, idee e cuore si trovano in perfetto equilibro». Continua, insomma, la scalata dei ristoranti bellunesi nella classifica dei migliori del Veneto e d’Italia. Per quanto riguarda le conferme, ormai consolidate negli ultimi anni, a spiccare su tutti è il Laite, che con i suoi 18 punti può contare anche questa volta sui “tre cappelli” (cucina di eccellenza), il titolo più elevato, merito della professionalità di Roberto Brovedani e della moglie Fabrizia Meroi, che dal 1990 continuano a lavorare «con passione pari alla loro bravura, che non conosce flessioni».
Brovedani, tra l’altro, nel 2014 ha ottenuto il “Premio Bolla” quale sommelier dell’anno. A mantenere lo stesso punteggio dello scorso anno sono anche Dolada, Tivoli e Locanda San Lorenzo, che insieme al Laite si collocano pure all’interno della sezione “I migliori 2015” a livello nazionale. Il Dolada resta a quota 16,5 e tiene stretti i suoi “due cappelli”, grazie all’«evoluzione ponderata della storia gastronomica che si legge nei piatti che (re)interpretano le materie prime locali».
Stesso punteggio e stesso riconoscimento per il ristorante di Puos, in cui «la forza dell’armonia e della consapevolezza e il valore profondo della semplicità sono il risultato di un paziente lavoro, di una ricerca quotidiana». Come nelle precedenti due edizioni della guida, raggiunge quota 15,5 e conserva “un cappello” il Tivoli: «Graziano Prest, cuoco di lunga esperienza, con mano felice traduce in piatti di classe materie prime di grande qualità». Tra i nuovi ingressi c’è il ristorante Al Camin di Cortina d’Ampezzo, segnalato dalla guida lo scorso anno e questa volta inserito con un lusinghiero punteggio, 14/20.
Stessa “sorte” per Da Aurelio di Colle Santa Lucia. A continuare la scalata in classifica è Al Capriolo di Vodo, salito di mezzo punto rispetto allo scorso anno e arrivato a quota 14,5. Buon punteggio anche per il ristorante Alle Codole di Canale d'Agordo, sempre a 14 punti dopo la scalata di mezzo punto di tre anni fa. Rimangono ben presenti nella guida, fregiandosi anche del simbolo del salvadanaio che indica l’ottimo rapporto qualità-prezzo, Al Borgo, Terracotta, Albergo delle Alpi, La Nicchia, Taverna, tutte attività del capoluogo; per Feltre, ancora una volta, c’è Panevin.
A Cortina segnalati ci sono Lago Ghedina, Baita Fraina, El Brite, El Camineto, Prosciutteria Lp 26 e Ristorante Ospitale. Da mettere in evidenza che, nella nuova sezione della guida dedicata alle migliori pizzerie d’Italia, per il Veneto, tra le sette segnalate, c’è anche una presenza bellunese: quella delle Officine Dal Cor di Castion, la cui «pizza rispetta tutti i crismi della tradizione».
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