«Chi mette in mostra operosità e onestà è benvoluto ovunque»
FALCADE. «Auguro a tutti di raggiungere la mia età e magari anche di superarla. Cento anni più 230 giorni». Massimo Facchin, classe 1916, nato a Lamon, ha ricevuto ieri il premio speciale edizione 2016 su proposta del Comune di Belluno. Reduce di Russia, Facchin ha vissuto in prima persona la tragica vicenda della ritirata dalla sacca del Don.
Nella sua vita ha dedicato ampio spazio all’arte, mettendo in mostra un lato particolarmente sensibile alle tematiche dell'emigrazione. «Pensare ad un uomo con la valigia in mano è un modo negativo per raffigurare l’immagine di un emigrante», ha detto ieri prendendo la parola dal palco della casa della gioventù di Caviola, dove è salito con le sue gambe, dimostrando peraltro un’abilità invidiabile per un uomo di oltre cento anni.
Facchin ha raccontato la sua esperienza da emigrante, vissuta seppur per poco tempo in Svizzera. «L’emigrante che vive la propria esperienza lontano da casa, mettendo in mostra operosità e onestà, sarà sempre apprezzato dalla popolazione locale. Per quanto mi riguarda ritengo sia determinante, per l’integrazione sociale, imparare in fretta la lingua del paese ospitante. Solo in questo modo si riuscirà a stabilire un contatto diretto sincero, privo di fraintendimenti».
Nella sua vita da artista, «profondamente legato alla comunità lamonese», Massimo Facchin ha creato numerosi monumenti dedicati ai caduti di guerra.
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