Chiesa riconsegnata alla comunità
Ristrutturata la «Madonna della Neve» dove papa Wojtyla celebrò una messa
La chiesa della Madonna della Neve appena ristrutturata in Val Visdende
SAN PIETRO.
La chiesa della Madonna della Neve in Val Visdende è stata "riconsegnata" ieri alla comunità nel corso di una sobria cerimonia alla parrocchia di San Pietro. A presiedere la cerimonia è stato don Florindo e ad assistervi tutti coloro che si erano impegnati a ricostruire un luogo simbolico per la valle. Sia per la sua ardita architettura sia perché anche papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla, vi celiberò una storica messa in occasione di uno dei suoi molti passaggi in Comelico. La storia è nota: la chiesetta in località Pra Marino è caratterizzata dalle larghe faglie del suo tetto, che però non hanno resistito sotto il peso della grande nevicata dell'inverno del 2009. Il tetto della chiesa era stato appena rifatto grazie ad una iniziativa delle Regole della Val Visdende e delle sezioni Cadorine del Rotary Club e del Lions Club. Così constatati i danni il sindaco di San Pietro ha dato vita nella estate successiva alla mobilitazione generale per ricostruire il lavoro perduto.
«Tutti hanno risposto al mio appello a partire dalle nove Regole della Val Visende», ha detto. Ma ancora di più ha risposto la Regione Veneto che ha finanziato la ricostruzione della celebre Chiesa della Madonna della Neve. «La mobilitazione di Max Pachner e di Oscar De Bona, allora assessore regionale - racconta il sindaco - è stata solerte e tempestiva così chi aveva dato la disponibilità alla fine non ha dovuto mettere il danaro. In questa cerimonia ho invitato tutti coloro che avevano contribuito sia al primo rifacimento che alla ricostruzione dopo la nevicata del 2009». Quindi ieri insieme al sindaco di San Pietro ed a Elvis Tommasini, in rappresentanza del comune di Santo Stefano, erano presenti Oscar De Bona, Max Pachner, molti rappresentanti delle nove regole della Val Viadende (le quattro regole di San Pietro, le quattro di Santo Stefano e la regola di Mezza Danta) presente anche una rappresentativa dei Club Cadorini Rotary e Lions. Una curiosità. Nel clima di austerità del nomento ognuno si è pagato il pranzo nella Malga di Pra Marino senza spese per il comune di San Pietro. Si è quindi pagato "alla romana". «È stata una bella occasione - commenta il sindaco di San Pietro Silvano Pontil Scala - per dimostrare che tutto sommato vi è ancora uno spazio per il dialogo tra le istituzioni e la condivisione di progetti unitari. Un clima che solo poco tempo fa sarebbe stato molto più difficile immaginare».
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