Chimica e Unifarco in crescita costante malgrado la crisi

BELLUNO. Continua la crescita di Unifarco, azienda bellunese di Santa Giustina che si occupa di cosmesi, principalmente: dal 2007 ad oggi il fatturato è aumentato del 10% annuo e i dipendenti...

BELLUNO. Continua la crescita di Unifarco, azienda bellunese di Santa Giustina che si occupa di cosmesi, principalmente: dal 2007 ad oggi il fatturato è aumentato del 10% annuo e i dipendenti aumentano di anno in anno raggiungendo oggi quota 220. L’elemento fondamentale che l’ha resa così è stata l’innovazione anche nell’organizzazione societaria visto che i suoi soci sono gli stessi farmacisti ai quali garantire degli utili nell’acquisto di prodotti. Si tratta di una ditta che, come ha evidenziato anche uno studio dell’associazione Economia e Sostenibilità, durante la crisi ha perso non più dell’1%. «La società sta lavorando bene per rafforzare la propria presenza in Italia e anche all’estero», sottolinea Nicola Brancher, segretario della Femca Cisl

Per lui e per il collega della Filctem Cgil, Giuseppe Colferai, questo primo periodo dell’anno si sta chiudendo per il comparto dell’occhialeria e della chimica. «La situazione è decisamente un po’ più positiva rispetto agli altri anni», commentano i due . «Si registra una leggera ripresa soprattutto nell’occhialeria grazie anche alla concomitanza positiva della discesa dell’euro sul dollaro che favorisce l’esportazione. Ma come si sa, questi stabilimenti lavorano molto sulla stagionalità, per cui se il picco c’è stato nei mesi precedenti, adesso si nota già una parabola discendente e questo purtroppo significa che a molte persone il contratto non sarà rinnovato».

Se Luxottica ha fatto record quest’anno, bene sono andate anche Marcolin e Marchon «che stanno investendo sul territorio», dice Colferai che prosegue parlando bene anche di Safilo. «Si tratterà di capire se questa ripresa è strutturale o meno, e quanto questo porterà a nuova occupazione».

Anche nel settore chimico le cose paiono andare bene. «Diab e Maricell che avevano sentito la crisi, sono in ripresa. Per far fronte a picchi di lavoro alla Diab abbiamo fatto delle operazioni sugli orari di lavoro, estendendolo sui sette giorni a settimana dove lavorano 200 persone», dicono i due sindacalisti. «La fabbrica si sta stabilizzando e sta recuperando vista anche le buone previsioni di mercato», dice Brancher. Anche alla Maricell dove gli addetti sono 120, si sta lavorando.

Resta aperta la partita dell’Ideal Standard. «Dopo la firma dell’accordo che prevede l’arrivo di forze giovani e investimenti importanti», spiegano Brancher e Colferai, «ora dobbiamo vigilare affinché tutto questo venga rispettato e realizzato».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi