Chioschi deserti con Arabba Fly: «Dateci un posto dove lavorare»
LIVINALLONGO. I titolari dei due chioschi sulle piste di Arabba si appellano al Comune: «Dateci un posto dove lavorare».
Da quando, l’anno scorso, è entrata in funzione la seggiovia Arabba Fly, i due venditori ambulanti di panini e bibite che da anni conducevano la loro attività lungo il vecchio passaggio pedonale che gli sciatori erano costretti a percorrere per attraversare il centro di Arabba, sono rimasti senza lavoro.
Con la nuova seggiovia il flusso sciistico della Sellaronda infatti si è spostato più in alto tra le piste del Burz e del Portavescovo. Così Paolo Delmonego, Emma Rudiferia e Emanuela Trebo, titolari delle due storiche attività ambulanti, hanno preso carta e penna ed hanno scritto una lettera indirizzata al sindaco Leandro Grones ed a tutti i consiglieri comunali per chiedere che si trovi una soluzione, ovvero una nuova postazione che permetta loro di continuare l’attività.
Il problema in realtà nasce ancora prima della realizzazione di Arabba Fly. I due chioschi per la vendita di panini e bibite sono stati aperti almeno una ventina di anni fa sul piazzale antistante la casa cantoniera di Arabba, dove fino all’anno scorso transitavano, a piedi, tutti gli sciatori che dovevano attraversare Arabba per spostarsi dal comprensorio del Burz a quello di Portavescovo. Attività autorizzate dallo stesso Comune con una concessione del 1997 che aveva una validità stagionale dal primo dicembre al 30 aprile, prevista anche nel regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche. Già in quel regolamento era stato previsto lo spostamento di queste due attività su un’altra area comunale, già individuata, una volta che si sarebbero avviati i lavori per la realizzazione della lottizzazione di Sorighe, un’area della Sofma vicino alle piste di rientro dal Pordoi a sud ovest del paese. Nel primo progetto, poi abbandonato, era prevista una circonvallazione che dalle porte di Arabba, vicino all’hotel Evaldo, avrebbe dovuto passare proprio nelle aree dove erano posizionati i chioschi.
In tutti questi anni però il progetto non è mai partito e sono cambiate anche le previsioni urbanistiche. Per Sorieghe si è pensato ad un’altra soluzione e nel frattempo è stata realizzata Arabba Fly. Così dall’anno scorso i due chioschi si sono trovati a lavorare in una zona dove gli sciatori non passano più.
Paolo Delmonego l’anno scorso è riuscito a spostare l’attività su un terreno più vicino alle piste, concessogli dalla Sofma fino al 2018. Così aveva intenzione di fare anche quest’anno ma il Comune non gli ha più concesso la licenza. Così è tornato nel parcheggio della cantoniera. Da qui la lettera congiunta dei titolari delle licenze al Comune affinché trovi una soluzione. «L’amministrazione - scrivono - non ha rispettato accordi e previsioni che furono oggetto di importanti valutazioni tra l’amministrazione e le attività interessate che ci permetterebbero di continuare a lavorare».
Al Comune contestano infine di non voler attrezzare con le dovute infrastrutture l’area individuata nel regolamento dove i due chioschi si dovrebbero spostare, come, fanno notare, prevedono lo stesso regolamento comunale ed una legge regionale.
Lorenzo Soratroi
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