Chiostro Crepadona due le proposte per la copertura
BELLUNO. Come un albero della cultura con tetto a prisma o con quattro pilastri e superficie piana? I bellunesi si sono confrontati ieri sera con le prime bozze del progetto di copertura del chiostro di Palazzo Crepadona e gli altri lavori di restyling che interesseranno il nuovo polo della cultura cittadina a partire dal 2019.
«Per sorreggere il tetto di vetro che proteggerà la nuova agorà cittadina», spiega l’ingegner Ludovico De Lotto dello studio Mtd, «abbiamo pensato a una struttura ad albero, sotto la quale simbolicamente ci sediamo per leggere; questa soluzione prevede che il fusto dell’albero, un pilone di cinque metri, poggi nel centro del chiostro. Mentre una seconda soluzione vede la copertura appoggiata su quattro piloni più piccoli posizionati agli estremi del pavimento. Non esiste una soluzione senza appoggi a terra dato che non è sicuro appoggiare sulla muratura esistente». Che si scelga l’albero o i piloni si cercherà di far rientrare nel budget a disposizione l’utilizzo di un vetro polarizzato per la copertura, in modo da evitare l’effetto serra durante l’estate e il tetto dovrà essere più basso dell’affaccio dell’altana che verrà recuperata e messa in valore per via della splendida vista sulla città che offre. «La pianta della corte è irregolare», aggiunge De Lotto, «per questo pensiamo di posizionare la scala d’accesso alla nuova mediateca delle Dolomiti in modo da regolarizzare la forma del pavimento; questa scelta permette di ovviare anche al problema dell’ingresso e della scala a chiocciola non a norma che verranno sostituiti da un tunnel che porterà l’utente da via Ripa direttamente in piazza o al caffè letterario che sorgerà all’entrata del palazzo».
Dalla platea del salone di Palazzo Fulcis sono arrivati dubbi e suggerimenti che Comune e addetti ai lavori hanno annotato: tra questi uno riguardava i costi di riscaldamento dei volumi della piazzetta una volta coperta «ma», hanno assicurato gli ingegneri, «è una pratica comune e il fatto di chiudere quello spazio aiuta a isolare il resto del palazzo, per esempio i loggiati, che non sono muniti di doppie finestre. C’è poi chi si preoccupa dell’ingombro degli appoggi della copertura in caso di spettacoli e concerti, in questo caso è stato spiegato che i posti nel cortile interno sono limitati a 100 per non incorrere in problemi di sicurezza antincendio e di ordine pubblico, quindi le strutture possono essere evitate e non creare ostacolo alla vista di un numero contenuto di spettatori».
È stata poi consegnata una lettera con dei suggerimenti arrivata dal consigliere comunale Stefano Talamini che ha raccolto le idee degli studenti medi e universitari che usano la biblioteca: si tratta di arredi con prese elettriche, una nuova collocazione per l’emeroteca, una nuova sede più consona per i quadri di Masi Simonetti e una serie di servizi più pratici e accessibili che potranno trovare spazio nella nuova biblioteca. Costo dei lavori: 350 mila per la copertura, 60 mila per la rimozione del Cubo di Botta, 500 mila per rifare gli impianti e 150 mila per gli arredi. Il restante della somma per arrivare ai circa 2milioni di euro andrà nelle opere di edilizia previste. L’incontro sarà riproposto martedì 13 in Sala Bianchi alle 18.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi