Chirurgia, c’è il nuovo impianto a chiamata

Permette alla persona ricoverata di chiamare gli infermieri e dire loro direttamente cosa gli serve
Belluno, 21 dicembre 2009. Un guasto alla centrale elettrica dell'ospedale San Martino provoca il blocco dell'impianto di riscaldamento. vengono trasferiti in altri ospedali i pazienti di alcune ali dell'edificio. i trasferimenti avvengono per mezzo di ambulanze ed elicotteriL'elicottero del Suem mentre trasporta i pazienti in altri ospedali
Belluno, 21 dicembre 2009. Un guasto alla centrale elettrica dell'ospedale San Martino provoca il blocco dell'impianto di riscaldamento. vengono trasferiti in altri ospedali i pazienti di alcune ali dell'edificio. i trasferimenti avvengono per mezzo di ambulanze ed elicotteriL'elicottero del Suem mentre trasporta i pazienti in altri ospedali

BELLUNO. Il reparto di chirurgia da qualche giorno è dotato di un impianto di chiamata di nuova concezione che permette al paziente di chiamare la stanza degli infermieri e di comunicare loro direttamente il problema.

In questo modo, gli operatori possono già sapere cosa serve e quindi evitare tanti giri inutili da una camera all’altra.

Quello installato è un sistema estremamente evoluto: non c’è solamente il semplice tasto da premere per chiamare l’infermiera.

«In ogni stanza è presente un terminale che permette la comunicazione diretta in modo da facilitare il lavoro dello staff medico», spiega Mirco Naldo, responsabile tecnico della ditta Elettromeccanica Cuprum srl di Belluno che ha eseguito l’intervento per l’Usl n. 1.

«La stazione di colloquio touch screen principale, posta nel bancone della caposala, è in grado di gestire più chiamate in contemporanea ed è predisposta per nuovi collegamenti, che potrebbero essere, in futuro, anche con altri reparti dell'ospedale». La ditta bellunese ha svolto i lavori per l’Usl di Belluno, su progetto dello studio Nadalin Group di Pieve di Soligo, che ha anche diretto i lavori.

I lavori sono finiti venerdì, anche se manca ancora qualche ritocco.

Gli operatori si dicono contenti del nuovo sistema. «Questo ci permette di conoscere, prima di muoverci dalla nostra stanza, prima di tutto chi è il paziente, che può interloquire con noi e secondariamente conoscere cosa serve al degente dalla sua voce. Possiamo, quindi, evitare di andare nella camera per chiedere quale sia il problema per poi uscire di nuovo per prendere quello che serve per poi, infine, ritornarci».

Ma questo non è il solo intervento che ha interessato il reparto di chirurgia. Sono state sostituite le vecchie travi testaletto con delle nuove di colore giallo dalia, che contribuiscono a dare luce e allegria al reparto, secondo i principi della cromoterapia. Oggi, quindi, nell’unità operativa, si possono vedere i testaletto e anche le tendine divisorie tra un letto e l’altro dello stesso colore arancione. Quello che manca sono i letti elettrici, come invece sono presenti in altri reparti, oltre all’aria condizionata.

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