Chirurgia di Agordo accorpata a Belluno

BELLUNO. La chirurgia di Agordo sarà accorpata a quella di Belluno, mentre rimarrà autonoma con un suo primario quella di Pieve di Cadore. È una delle novità contenuta nell’atto aziendale presentato...
A Palazzo rosso conferenza stampa dei sindaci - Sisto Da Roit
A Palazzo rosso conferenza stampa dei sindaci - Sisto Da Roit

BELLUNO. La chirurgia di Agordo sarà accorpata a quella di Belluno, mentre rimarrà autonoma con un suo primario quella di Pieve di Cadore.

È una delle novità contenuta nell’atto aziendale presentato dalla direzione generale dell’Usl 1 all’esecutivo della Conferenza dei sindaci.

Il documento di programmazione sanitaria e di organizzazione della struttura, è stato redatto in base alle schede ospedaliere e dovrà essere consegnato a Venezia alla fine di gennaio. A dire la verità, l’Usl ne aveva già presentato uno ad agosto, ma poi la Regione aveva posticipato la redazione al nuovo anno.

«A differenza di quanto contenuto nelle schede ospedaliere, che prevedevano che i servizi di chirurgia di Agordo e Pieve di Cadore fossero accorpati tra loro con un unico direttore, tutto cambia, con Agordo che va con Belluno», spiega il vice sindaco di Agordo, Sisto Da Roit.

Secondo l’intento dell’Usl, infatti, questa nuova soluzione «oltre a rispondere alle richieste del territorio, porterà a concentrare a Belluno gli interventi di un certo livello, utilizzando le sale operatorie agordine per le operazioni eseguibili in regime di week surgery. I medici ruoteranno da una sede all’altra, garantendo la qualità del servizio», precisa Jacopo Massaro, presidente della Conferenza dei sindaci.

«Si tratta di una soluzione che avevamo già prospettato tempo fa. Ma quello che a noi interessa è avere un’attività sul nostro ospedale, un’attività costante e numericamente importante per garantire la continuità del nosocomio agordino. Ormai abbiamo visto che un ospedale per acuti ad Agordo non è più possibile, speriamo di tenerlo aperto il più a lungo possibile. Su questo presenteremo i nostri pareri all’azienda sanitaria», dice da Roit.

Resta aperta invece la questione del Codivilla Putti, su cui l’assessore ampezzano Giovanna Martinolli ha chiesto di conoscere quale sarà il futuro. Ad oggi dalla Regione ancora non è venuta un’indicazione precisa su questo, cosa che invece l’assessore ha sollecitato. «Ma su questo l’Usl ha garantito che qualunque cosa accadrà, il presidio specie per l’emergenza sarà mantenuto», precisa Massaro.

(p.d.a.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi