Chirurgo di Soccher sugli scudi in Florida
PONTE NELLE ALPI. Renato Salvador, medico originario di Soccher che si è specializzato in chirurgia generale all'università di Padova, volerà in America a maggio per illustrare la sua ricerca sulla “miotomomia di Heller laparoscopica come terapia primaria per l’acalasia esofagea a prescindere dall’età”. Il convegno si terrà ad Orlando (Florida).
La ricerca di Salvador è in “nomination” tra le 22 migliori ricerche sull'argomento dell'anno. Il campo d'azione delle ricerche di Salvador è incentrato sulla chirurgia, la micro-chirurgia, la patofisiologia e le malattie dell'esofago e del tratto digestivo superiore. Ma sopratutto sull'acalasia (una patologia rara dell'esofago) che provoca notevoli difficoltà nell'alimentazione e che, nei casi più gravi, rende impossibile la nutrizione. L'acalasia è una patologia che può essere curata con ottimi risultati attraverso la terapia chirurgica ma della quale, ancora, non si conoscono le cause.
Renato Salvador da qualche mese fa parte dell'equipe del professor Romeo Bardini dell'unità operativa di chirurgia generale del Policlinico di Padova. Salvador ha lavorato con il professor Ermanno Ancona (recentemente pensione) e con il professor Giovanni Zaninotto. Il curriculum di Renato Salvador è di tutto rispetto. Dopo essersi laureato in medicina nel 2005, la carriera di Renato Salvador ha subito una forte accelerazione tra il 2007 al 2008 quando, in America, ha collaudato l'High resolution manometry: un'evoluta apparecchiatura che è stata utilizzata in Italia per la prima volta a Padova. Salvador ha collaudato questo sofisticato strumento per un anno all’università di Rochester di New York (uno dei migliori centri per la patologia dell'esofago negli Usa).
Il medico di origine pontalpine (i genitori e la sorella vivono a Soccher) ha redatto oltre 30 pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali e ha prodotto più di 40 ricerche in congressi in varie località del mondo. Salvador ha prestato servizio al pronto soccorso di Abano: un impegno gravoso, ma che non gli ha impedito di collaborare per tre riviste mediche internazionali.
Paolo Baracetti
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