Chiude i battenti l’ultimo skilift rimasto in Pian Cansiglio

Verrà smantellato l’impianto di San Marco, sulla pista più vicina alla pianura Il gestore: «È l’ultimo capitolo di una storia di 70 anni con momenti magici»



Chiude l’ultimo skilift del Pian Cansiglio, la pista di discesa più vicina alla pianura. Franco Della Libera, il gestore, ammette che le spese di gestione e manutenzione sono troppo alte e le banche non fanno sconti. E che le precipitazioni nevose sono avare.

L’impianto che si disattiva è quello di San Marco, al centro della piana, in mezzo al campo di golf che, invece, continua ad essere attrattivo. La struttura verrà dunque smantellata.

«E’ l’ultimo capitolo di una storia di 70 anni, costellata di momenti magici – si commuove Della Libera – quando non c’era ancora l’autostrada che portava nel Bellunese e trevigiani e veneziani venivano a sciare sull’altopiano. Ma la nostra speranza è di poter rimettere mano a un nuovo libro, con meno pagine ma ugualmente interessanti».

Della Libera vive a Campon e lavora a San Marco. La sua vita l’ha spesa tra lo sci ed il golf. Ricorda ancora quando, da piccolo, osservava curioso gli sciatori arrampicarsi lungo una corda, munita di maniglie di legno, per risalire la pista; all’epoca non esistevano skilift. Era il 1954 quando, a Col Dar, all’ingresso nord della Piana, veniva realizzata la prima pista.

Della Libera e Beghetti decidono, alla fine degli anni ’60, di investire i loro primi risparmi e nel 1972 prendono in gestione il vecchio impianto. L’iniziativa ha successo e i due imprenditori raddoppiano l’impegno. Le piste di Col Dar diventano, infatti, due. Vengono acquistati i primi cannoni per fare la neve. L’acqua non manca, anche se l’ambiente è carsico e l’operazione risulta complessa. Viene costruita anche la Capanna Genziana.

«Investimmo un miliardo e mezzo di lire. Era il 1984. L’impianto portava ben 1800 persone l’ora. Era così moderno che alla chiusura, una ventina d’anni dopo, quando non trovammo i 300 mila euro per rinnovarlo, il materiale venne trasferito in Russia».

Da allora è rimasta, come unica pista, la discesa del colle di San Marco, molto adatta ai principianti ed utilizzata come camposcuola. Ma, proprio quest’anno, scade la validità dello skilift e, quindi, andrebbe aggiornata. Ma le risorse per provvedere non ci sono. E, quindi, via.

«Ricordo ancora quando potevamo contare su più di mezzo metro di neve e salivano da tutta la pianura migliaia di sciatori. Tanta era la folla – ammette Della Libera – che per la strada non si circolava e dovevamo far salire i vigili. Ciononostante non siamo mai riusciti ad ammortizzare gli impianti. La passione, però, vince su tutto».

Ed ecco il gestore alle prese con un progetto del tutto nuovo: l’installazione di un tapis roulant al posto dell’ultimo skilift. «Mi ostino a mantenere un minimo di attività sciistica, sperando nella neve, perché la famiglia gestisce un negozio di noleggio, sia di sci che di ciaspe. Vedremo se troveremo il necessario investimento». —

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