Chiude il Sian: dipendenti a Belluno
AGORDO. Chiude anche il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione, ma i sindaci e i sindacati sono tenuti all'oscuro.
Nei giorni in cui si racconta del Far West di Poste Italiane, anche l'Usl 1 non vuole essere da meno. Nei giorni in cui il nuovo direttore generale, Adriano Rasi Caldogno, annunciava il proprio impegno per il pronto soccorso e ascoltava il sindaco di Agordo chiedere attenzione per i servizi territoriali e sociali, le due dipendenti del Sian (Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione) collocato nell'edificio di via 21 ottobre ad Agordo a fianco del servizio di igiene pubblica, timbravano ad Agordo, poi si recavano a Belluno a lavorare, quindi ritornavano ad Agordo a timbrare un'altra volta. Lo faranno fino al 31 gennaio. Dal giorno dopo andranno direttamente nel capoluogo.
A deciderlo è stato il direttore del Sian, Oscar Cora, che il 22 dicembre ha spedito una lettera alle due dipendenti (una dottoressa e un tecnico della prevenzione) per comunicare il trasferimento a Belluno. «Cora», spiega Gianluigi Della Giacoma della Cgil Funzione Pubblica «dice che è necessario centralizzare le principali funzioni del servizio per poter sopperire almeno parzialmente alla carenza di tecnici della prevenzione, favorire un loro più razionale impiego, oltre che per assicurare una effettiva condivisione delle modalità operative, tanto più in previsione della prossima unificazione a livello provinciale». «Noi invece», prosegue Della Giacoma «dobbiamo innanzitutto dire che la prassi vorrebbe la convocazione delle parti sociali quando si prende una decisione di questo tipo. Convocazione che non c'è stata». Se Della Giacoma può consolarsi, nemmeno il presidente del Comitato dei sindaci agordini dell'Usl 1, Sisto Da Roit, sapeva qualcosa. «In questa maniera», continua Della Giacoma «il territorio verrà privato di un servizio importante specie per gli esercizi commerciali che somministrano alimenti e bevande e per le associazioni che organizzano sagre ed eventi».
Il ruolo del Sian è infatti quello di rilasciare le autorizzazioni alle ditte per la preparazione, la conservazione e la vendita degli alimenti e delle bevande e di controllare periodicamente i sistemi che regolano la filiera degli alimenti in bar, ristoranti ed alberghi. «La cosa singolare», dice Della Giacoma «è che il direttore Cora spiega che Belluno ha il doppio degli esercizi dell'Agordino ed è vero: 1048 Belluno, 511 Agordo; tuttavia a Belluno c'erano tre tecnici e ad Agordo solo uno che quindi si trovava ad avere un compito più gravoso. E poi non riusciamo a comprendere dove stia il risparmio se, per andare a fare un controllo ad Arabba, il personale dovrà partire da Belluno anziché da Agordo e se magari, proprio per questo, nella stessa giornata farà due sopralluoghi anziché tre».
Resta da capire anche come cambierà la situazione per le associazioni solite rivolgersi all'ufficio di Agordo per i permessi per le varie sagre. Dovranno andare a Belluno?
Gianni Santomaso
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi