Chiude la Beton costruzioni di Santa Giustina, in sedici perdono il lavoro
SANTA GIUSTINA. Strangolata da un credito insolvibile, perché l’impresa che doveva saldarlo è fallita, la Beton costruzioni è costretta a chiedere il concordato preventivo. Non ha alternative, l’azienda di Santa Giustina: le banche, creditrici, intendono chiedere istanza di fallimento e la proprietà ha scelto la via del concordato preventivo. Ieri mattina è stata firmata la procedura di mobilità per i sedici lavoratori dello stabilimento di Santa Giustina. Ce ne sono altri nove a Manfredonia, in provincia di Foggia.
Tutti perderanno il posto di lavoro, perché a fine anno, o al massimo nei primi mesi del 2019, la Beton costruzioni chiuderà. «A Santa Giustina sono coinvolti otto impiegati e otto operai», spiega Marco Nardini, segretario della Fillea Cgil. «Purtroppo l’azienda si è trovata in una situazione economica pesantissima perché è incappata nel fallimento di un’altra impresa dalla quale vantava un credito di un milione di euro. Le banche hanno chiuso i rubinetti e stavano per aggredire l’azienda con un’istanza di fallimento».
Proprio ieri Nardini, dopo aver firmato l’avvio della procedura di mobilità, ha incontrato i lavoratori. «Se lo aspettavano, perché hanno sempre avuto un buon rapporto con la proprietà, ma fino all’ultimo momento hanno sperato che non si arrivasse alla chiusura. Sono molto dispiaciuto, anche perché quest’azienda, oltre che storica, è sempre stata correttissima e ha sempre onorato tutti i suoi impegni con i lavoratori e i fornitori. Come sindacato li aiuteremo sia a ricollocarsi nel mercato del lavoro sia ad ottenere il Tfr».
Bisogna attendere che il tribunale accetti la richiesta di concordato preventivo: se così sarà, il patronato potrà fare richiesta di accedere all’apposito fondo dell’Inps per dare il trattamento di fine rapporto ai lavoratori. Per i sedici dipendenti dell’impianto di Santa Giustina e i nove di Manfredonia il futuro si chiama Naspi, ovvero sussidio di disoccupazione. Per due anni.
Costituita nel 1994, la Beton Costruzioni opera nel settore delle strutture antisismiche. Realizza edifici, soprattutto capannoni, costituiti da un telaio in materiale particolare, abbinato ad una copertura leggera in profili di acciaio preverniciati.
L’azienda era entrata in crisi, come molte altre del comparto dell’edilizia, nel 2013. Allora, per non dover licenziare i lavoratori in esubero, si era scelta la strada dei contratti di solidarietà. Ma la situazione in cui si trova oggi l’azienda è molto più complicata: «Le banche non concedono più credito, e inoltre la Beton, pur avendo molte commesse, non riesce ad ottenere appalti per via della difficile situazione con il sistema creditizio». Quindi chiuderà un’azienda storica, e che avrebbe anche lavoro. Un dispiacere in più per il sindacato.—
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