Chiude l’Invensys, nasce Phoenix Elmec

La newco costituita da ex dirigenti della fabbrica e da un imprenditore riavvierà la produzione di temporizzatori per saune
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Si chiama Phoenix El-Mec la nuova società nata dalle ceneri dell’Invensys di via Vecellio a Belluno. Quelli che prima erano soltanto dei contatti tra la multinazionale e un gruppo composto da imprenditori ed ex dirigenti dell’azienda che ieri ha chiuso i battenti definitivamente, si sono concretizzati. Potrebbero così spalancarsi le porte di un nuovo posto di lavoro per alcuni dei 165 lavoratori rimasti da ieri senza un impiego.

A dare la notizia è direttamente il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Gian Domenico Cappellaro, che si dice abbastanza contento dell’esito della vicenda Invensys, definita «la più difficile vissuta nei mesi scorsi in provincia».

L’ex direttore dell’azienda bellunese Tiziano Lazzaretto, insieme a un ex dirigente della fabbrica e al titolare della ditta De Bastiani di Puos d’Alpago (che già lavorava per l’Invensys negli anni scorsi), ha deciso di fare un passo importante: acquisire alcune linee dello stabilimento per portarle all’esterno e iniziare a produrre in proprio.

Il gruppo di imprenditori ha così messo il capitale per acquistare le licenze dall’Invensys per produrre temporizzatori per saune, con un patto: la produzione dovrà essere accompagnata dall’acquisizione di tutto o in parte il pacchetto clienti di questa linea e di tutti o in parte i volumi per poter avviare l’attività. Poi la newco dovrà essere in grado di continuare con le proprie gambe.

«Questo gruppo di operatori, costituito da ex dirigenti dell’Invensys e professionisti bellunesi, nelle prossime settimane inizierà a riavviare in piccola scala la produzione di alcuni dei componenti che fino all’anno scorso uscivano dallo stabilimento di via Tiziano Vecellio», precisa Cappellaro, che aggiunge in riferimento al recupero di posti di lavoro: «Inizialmente i numeri risulteranno circoscritti sia in termini di volumi che di lavoratori (poche decine di operai), ma l’iniziativa ha un grandissimo valore simbolico: segno che la rinascita della manifattura in provincia di Belluno è ancora possibile».

Per il presidente degli Industriali, «questo è un esempio di come Belluno rappresenti ancora un territorio e una economia vitale, capace di non arrendersi di fronte alle enormi difficoltà del momento».

Intanto, ieri un messaggio apriva la pagina facebook aperta da alcuni operai durante la crisi aziendale: «Alle prime luci dell’alba, è venuto a mancare lo stabilimento Invensys di Belluno. Ne diamo il triste annuncio tutti noi operai». Da oggi saranno, tutti al Centro per l’impiego per l’iscrizione. Ma la speranza è che questa newco vada a pescare il personale necessario proprio tra i 165 ex dipendenti dell’Invensys, approfittando così degli sgravi fiscali derivanti da questa loro condizione.

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