Chiude Open Shop 24: «È la burocrazia»

CORTINA. Chiuderà lunedì “Open Shop 24” il negozio aperto cinque anni fa da Alessandro Constantini. «La mia attività», spiega Constantini, «dopo cinque anni dall’apertura, chiuderà nei prossimi giorni. Probabilmente già lunedì verranno a smontare le macchine. Non chiudo per questioni economiche, bensì per una decisione burocratica dell’amministrazione comunale, che non ha valutato l’importanza del servizio nei confronti della comunità locale e degli ospiti di Cortina. Il mio era l’unico esercizio commerciale della conca ampezzana aperto 24 ore per 365 giorni all’anno. All’interno del negozio si trovavano vari distributori automatici che permettevano l’erogazione di diversi prodotti in modo autonomo e semplificato. A qualsiasi ora del giorno e della notte, quindi, era possibile acquistare del latte, oppure bibite e spuntini, o rimediare alla dimenticanza che lasciavo sguarnita la dispensa acquistando i tanti prodotti di prima necessità presenti nelle macchine. Vi erano anche dvd e altri oggetti in vendita. Il mio negozio è stato ricavato da un ex magazzino di proprietà di mio padre».
«Quando aprii dovetti chiedere il cambio di destinazione da magazzino a commerciale. Secondo una delibera di giunta del 2002», continua Constanini, «per ottenere il cambio di destinazione, devi garantire di avere dei parcheggi privati coperti per gli eventuali clienti oppure sottoscrivere una fideiussione da 20 mila euro, che ti concede cinque anni di tempo per trovare i posti auto. Scaduti i cinque anni, versi i 20 mila euro e sta al Comune garantire i posti auto necessari alle attività commerciali. Io avevo chiesto ad aprile alla giunta di modificare questa regola, dato che comunque disponevo di un posto auto scoperto, sopra la terrazza del mio negozio. Ho scritto una lettera al Comune e mi è stato dato un semplice diniego senza spiegazioni, ad agosto. Adesso quindi o chiudevo o dovevo monetizzare l’assenza dei parcheggi coperti versando i 20 mila euro. Quindi chiudo».
«Sono rammaricato», conclude, «perché il negozio dava un bel servizio ed è vicino alla stazione dove parcheggi ce ne sono, quindi sarebbe bastato modificare i regolamenti in giunta. Inoltre io avevo un posto auto scoperto dove è stata parcheggiata per mesi l’auto elettrica di Enel. Si preferisce far chiudere un’attività che dava un servizio che sburocratizzare la vita ai commercianti. È molto triste». (a.s.)
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