Chiudono Borgo Ruga, Cart e Pullir

FELTRE. Depressione, disturbi d'ansia, nevrosi, attacchi di panico, ideazioni suicidarie. È questo il quadro delle nuove criticità psichiatriche che imporrebbe un rinforzo, in termini di operatori fra ospedale e territorio, che si scontra con la carenza endemica di professionisti medici e di comparto e con organici perennemente all'osso. Eppure, ammonta a 1.728 il numero di cartelle aperte al dipartimento di salute mentale di Feltre, ed è un numero ben più elevato dello standard nazionale che prevede la presa in carico di una percentuale compresa fra l'1 e il 2 per cento della popolazione over 17 che per l'Usl di Feltre (con 70.740 abitanti sopra i 17 anni al 31 dicembre 2013) dovrebbe collocarsi fra i 700 e i 1.400 utenti. Insomma, il territorio del feltrino, come ha avuto modo di spiegare il direttore del dipartimento di salute mentale Massimo Semenzin ai sindaci dell'esecutivo, si porrebbe al secondo posto nel Veneto quanto a patologie psichiatriche di vario tipo.
Gli amministratori hanno raccolto l'invito a rappresentare in Regione il problema di un organico sottodimensionato e poco innovativo, per quanto riguarda il personale di comparto, rispetto alle esigenze crescenti. Ma anche quello che ora c'è, e che non sarebbe nemmeno più contemplato dai nuovi dispositivi, in termini di offerta sul territorio, va ripensato. Così sono già in odore di chiusura il centro diurno Alba attivo nella Comunità residenziale terapeutica protetta di borgo Ruga, quello di Cart e quello di Pullir. Le chiusure definitive, secondo quanto ha annunciato il direttore sociale e della funzione territoriale Massimo Fusello ai sindaci dell'esecutivo, saranno condizionate all'attivazione di un nuovo centro diurno per persone con problemi psichiatrici, il tutto secondo gli standard, proposto dalla cooperativa Dumia per un massimo di venti posti.
Nel recente passato la Dumia, comunità terapeutica per il recupero di tossicodipendenti (unica nel feltrino dopo la chiusura delle Braite), si era proposta per altre iniziative, come appunto l'attivazione di una comunità terapeutica per persone affette da disturbi psichiatrici, sul modello di quella pubblica di borgo Ruga. Il progetto non aveva ottenuto il riscontro favorevole dei sindaci, nonostante la struttura funzioni da sempre a standard con lo psichiatra, lo staff di psicologi, personale infermieristico e di assistenza sociosanitaria e di educatori. Adesso, a fronte della necessità di attivare un centro diurno collocato a livello centrale del territorio e finalizzato al recupero degli aspetti di disabilità legati alla malattia mentale, la Dumia guidata dal presidente Luciano Cecchin si è fatta trovare pronta con l'ampliamento dell'edificio di via Volturno.
Laura Milano
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