Chiuse cinque attività: le frazioni sono più povere
Una cinquina che il sindaco Strappazzon non avrebbe mai voluto centrare. Cinque le attività nelle frazioni che hanno chiuso il 31 dicembre 2019 lasciando la periferia del comune più spoglia e triste, senza più quei luoghi di aggregazione dove i residenti possono ritrovarsi per la piccola spesa quotidiana oppure scambiare due chiacchiere, bere qualcosa assieme facendo una partita a carte.
QUI MELLAME
«Quando a una frazione togli la scuola e il prete significa che il destino di quel paese è segnato», afferma una coppia di Mellame intenta ai lavori nell’orto. Il riferimento è al bar dalla Dory che da tanti anni era riferimento della comunità e che da fine anno ha chiuso i battenti.
«D’altra parte chi abita qui è per la maggior parte anziano e i giovani non ne vogliono sapere di restare qui. È un peccato ma è la realtà», aggiungono. A parziale consolazione c’è la recente apertura, sempre a Mellame di un agriturismo gestito da Carlo Lira, uno del mestiere, che ci sa fare. Almeno nei fine settimana il locale sarà aperto.
QUI FASTRO
La frazione che confina con la provincia di Vicenza paga il prezzo più salato perché il 2020 si è portato dietro una doppia chiusura: dopo trent’anni ha chiuso il negozio di generi alimentari Spinelli e pure il vicino bar Posta ha chiuso i battenti. Il fatto di stare sulla strada principale della frazione non li ha salvati dal declino. «Va sempre peggio», afferma uno dei due fratelli proprietari dell’edificio che contiene le due attività. «Non c’è ricambio, non ci sono giovani e quei pochi che ci sono preferiscono arrivare fino ad Arsiè. Anche l’ambiente circostante è sempre meno curato. Basta guardare le nostre montagne dove non si va più nemmeno a raccogliere la legna».
LE ALTRE CHIUSURE
Il sindaco Luca Strappazzon, completa il triste elenco delle chiusure: «A Rocca resiste il bar da Anna, ma l’attiguo negozio di alimentari ha chiuso, mentre a Cima Campo il Rifugio Bettin ha cessato l’attività. Credo che la questione dello scontrino elettronico per qualcuno abbia rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Di sicuro non è un momento facile e il periodo invernale è quello più penalizzante. Purtroppo il Comune non ha molti strumenti per intervenire».
L’INCONTRO CON L’ASCOM
Lunedì sera, il municipio ha ospitato l’incontro dal titolo “Come sopravvivere”, con alcuni relatori dell’Ascom che hanno presentato le possibilità e le agevolazioni cui possono accedere i commercianti già in attività e coloro che intendono aprire un negozio di prossimità, Ad esempio è stato spiegato come accedere a contributi dedicati e altri aiuti. Un’altra possibilità, è ad esempio quella di vedersi rimborsare dallo Stato le tasse comunali, anche se ad Arsiè l’amministrazione le ha già ridotte all’osso per cercare di non gravare sui piccoli commercianti: «C’era una cinquantina di persone», afferma il sindaco, «e questo è un dato incoraggiante. Significa che c’è interesse per il tema. Tra il pubblico anche dei giovani che stanno valutando se tentare di aprire una attività nel nostro comune. Speriamo che qualcuno voglia riaprire nelle frazioni». —
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