Chiusi per smottamenti i sentieri tra i rifugi
VODO. Chiuso il sentiero che dalla Val d’Arcia porta al rifugio Venezia, a Vodo di Cadore, alle pendici del monte Pelmo. Il rifugio Venezia risulta raggiungibile solo da Zoppè di Cadore. La strada che da Borca sale per Tiera è stata, infatti, interessata da uno smottamento e il sentiero Cai 480 che attraversa la Val d’Arcia e congiunge il Venezia al rifugio Città di Fiume in cinque punti è stato danneggiato dall’acqua. Non ci sono stati distacchi di roccia dal Pelmo, ma il temporale di pioggia e grandine sceso giovedì notte, ha smosso il ghiaione del Pelmo e numerose colate sono scese invadendo un tratto della strada forestale che sale da Tiera verso il rifugio Venezia e in diversi punti il sentiero che collega i due rifugi, uno dei percorsi più frequentati attorno al Pelmo.
Lo smottamento è stato sentito al rifugio Venezia, da dove, a mezzanotte e mezza circa è partito l’allarme. Appena fatta luce, il Soccorso alpino di San Vito di Cadore è partito per una ricognizione. Un soccorritore è arrivato all’altezza del Sass de la Gries: lì il materiale colato dal ghiaione della Val d’Arcia ha reso intransitabile per qualsiasi mezzo il percorso. Raggiunto a piedi il Venezia e proseguendo verso la forcella, ha notato numerose colate di ghiaia scese prima della Forca Rossa fino alla Val d’Arcia.
La più consistente ha scavato un fossato profondo circa 4 metri, che ha interessato una decina di metri del sentiero, è si è fermata 250 metri più sotto. Poiché il ghiaione continuava a scaricare, il sopralluogo è stato ultimato con l’elicottero, anche per verificare lo stato del versante della Val d’Arcia sulla Val Fiorentina. Da quella parte non ci sono stati smottamenti. Dal ghiaione è affiorato il nevaio che, con le giornate di sole, sciogliendosi contribuirà ad altri movimenti d’acqua.
Il sindaco di Vodo, Domenico Belfi, ha emesso un’ordinanza di chiusura del sentiero per i prossimi giorni. «Il sentiero Cai 480 è attualmente interrotto in cinque punti», spiega Belfi, «in quanto la forza dell’acqua ha eroso il terreno. Sono scesi durante la notte dei veri e propri ruscelli d’acqua che hanno creato delle voragini sul terreno. Con la Polizia Locale ho messo l’ordinanza di chiusura».
«Ho chiamato i gestori dei rifugi della zona che prontamente, in maniera più che opportuna, avevano già segnalato che il sentiero fosse impraticabile», prosegue il sindaco. «Ora ci attiveremo con il Cai per ripristinarlo e poterlo riaprire in sicurezza. Ci attiveremo anche per togliere la ghiaia che si è riversata sulla strada che da Borca, attraverso Tiera sale al rifugio Venezia, per consentire ai gestori di passare con i loro mezzi per gli approvvigionamenti e agli escursionisti di raggiungere il rifugio in maniera agevole. Per ora al Venezia si può andare partendo da Zoppè e si arriva a 200 metri circa dal rifugio. Spero che il tempo ci assista e che si possa ripristinare tutto in fretta, perché è evidente», conclude Belfi, «che in piena stagione questa serrata danneggia le attività della zona».
Alessandra Segafreddo
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