Chiuso per lavori il ponte degli AlpiniTraffico paralizzato a Belluno
E’ bastato chiudere il Ponte degli Alpini per l’asfaltatura, per mandare la città al collasso: fin dal mattino lunghe code si sono formate in via Vittorio Veneto, alla rotonda del Ponte Nuovo, in via Gabelli e in viale Fantuzzi, con gli automobilisti imbufaliti
BELLUNO.
Lunedì di passione sulle strade. E’ bastato chiudere il Ponte degli Alpini per l’asfaltatura, per mandare la città al collasso: fin dal mattino lunghe code si sono formate in via Vittorio Veneto, alla rotonda del Ponte Nuovo, in via Gabelli e in viale Fantuzzi, con gli automobilisti imbufaliti.
«Ma se l’hanno appena rifatto lo chiudono ancora?», commenta una signora esasperata.
«Ma non potevano asfaltarlo di notte?», le fa eco un altro automobilista. Come lui molti altri, increduli di fronte alla congestione della viabilità cittadina, che mostra tutti i suoi limiti in occasioni come queste.
«Abbiamo due strade, è normale che se una viene chiusa il traffico va in tilt», commenta il comandante dei vigili urbani Gustavo Dalla Ca’.
Tutti gli agenti in servizio ieri hanno presidiato i punti più critici: il semaforo della farmacia Coran a Baldenich, la rotonda del Ponte Nuovo, dove si incontravano i flussi di auto provenienti da via Vittorio Veneto, da via Gabelli e via San Biagio, il semaforo del tribunale, il nodo più difficile da passare per tutti, visto che il ponte degli Alpini era chiuso per chi proveniva da Mussoi.
Grazie all’intervento dei vigili si è evitato il blocco totale (il personale ai semafori ha più volte prolungato i tempi del “verde” per far defluire le auto), ma i malumori restano.
Tutti gli autobus urbani sono stati costretti nella morsa del traffico, sballando tutti gli orari, le navette degli studenti delle Magistrali e della Ragioneria ci han messo 20 minuti per raggiungere la stazione, e a metà mattina per fare due km scarsi, ovvero il tragitto stadio - piazza dei Martiri, serviva almeno mezzora.
Il Ponte degli Alpini andava asfaltato, ma non si poteva trovare una soluzione che creasse meno disagi?
L’assessore Gamba è categorico: «No, non si poteva asfaltare né nel fine settimana né di notte», dice. Questioni di visibilità (la notte) e di organizzazione dell’impresa, che non ha potuto effettuare i lavori la domenica, giornata in cui il Ponte è sicuramente meno frequentato.
Della situazione si è interessato anche il consigliere comunale del Pd Marco Perale, che in un’interrogazione presentata ieri pomeriggio chiede al sindaco «quale sia stato il costo della precedente asfaltatura effettuata tra fine novembre e inizio dicembre 2009, quale ufficio comunale o regionale abbia ordinato tale operazione in tale data, cioè in una stagione notoriamente del tutto inadatta alla posa di manti bituminosi e quale sia il costo della nuova asfaltatura in corso e in cosa differisca progettualmente dalla precedente». Domande che vengono spontanee, visto che il Ponte è stato inaugurato «lo scorso 10 dicembre, cioè poco più di 5 mesi fa», conclude Perale.
I disagi inoltre non sono terminati.
I lavori di asfaltatura proseguiranno per tutta la giornata odierna. Nella direttrice di marcia Sedico - Ponte nelle Alpi sarà vietato circolare, mentre le auto che dalla Veneggia vogliono raggiungere il centro potranno passare. Gli operai saranno al lavoro dalle 8.15 alle 17, e gli automobilisti provenienti da Mussoi, via Internati e Deportati e viale Fantuzzi dovranno quindi utilizzare come vie alternative per raggiungere la Veneggia via Gabelli e via Vittorio Veneto.
Disagi in vista anche per l’asfaltatura di via Vittorio Veneto, dal Ponte Nuovo a tutta la salita che porta al carcere.
«Speriamo di poter fare i lavori nel fine settimana», spiega l’assessore Da Re. «Facendo un tratto la notte, e di giorno garantendo il senso unico alternato».
Intanto c’è chi ricorda, come l’ex assessore alla mobilità di palazzo Piloni, Quinto Piol, che in caso di chiusura del ponte degli Alpini (di certo non le chiusure di un’ora) scattava il piano della prefettura che coinvolgeva tutte le forze dell’ordine.
«In giunta provinciale mi ricordo che c’era un piano che coinvolgeva tutti: vigili, polizia, Anas e Società autostrade e Veneto strade, perchè la situazione non interessa solo Belluno, che è paralizzata. Venivano pure previste deviazioni e informazioni, cartelli di avvertimenti lungo le statali 50 e 51 (in uscita dall’autostrada). Qui manco una conferenza stampa hanno fatto. Un’indecenza questa roba qui. Lo dico da esponente comunale e direzione provinciale Partito Democratico».
E la prefettura: poteva intervenire?
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